Gazebarie Roma, Bertolaso: già 30mila votanti. Berlusconi attacca Salvini

«La Lega a Roma è all'1,4 per cento». E ancora: «Cosa c'entra Salvini con questa città?». Il leader di Fi Silvio Berlusconi fa...

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«La Lega a Roma è all'1,4 per cento». E ancora: «Cosa c'entra Salvini con questa città?». Il leader di Fi Silvio Berlusconi fa un tour tra i gazebo allestiti a Roma nel giorno delle consultazioni che l'ex premier spera lancino una volta per tutte la candidatura di Guido Bertolaso sindaco. I votanti? «Pensiamo di arrivare a valori molto simili a quelli del Pd», annuncia il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. A fine giornata Bertolaso parlerà di 30mila votanti.

«La risposta agli scettici la stanno dando i romani», dice l'ex capo della protezione civile. Alle 18, orario di chiusura dei gazebo - si legge in una nota -, è stata stimata un'affluenza tra le 29-31.000 persone. «Una partecipazione - si legge - oltre ogni aspettativa già per il primo giorno, tanto che alcuni seggi hanno dovuto chiudere anticipatamente avendo terminato le schede. Ecco perché domani il kit dei gazebo sarà rifornito di schede aggiuntive». «Spero che tanti altri cittadini andranno a esprimere la loro opinione domattina - conclude Bertolaso -. Poi domani sera avremo i risultati definitivi, ma quel che è certo è l'avviso di sfratto al malgoverno di questa città».

Sui numeri Berlusconi mette le mani avanti:
«Non ci sono gare da fare con nessuno», dice. E rispondendo a chi gli chiede delle polemiche di Matteo Salvini sulla candidatura dell'ex capo della protezione civile, sottolinea: «Non pensiamo alla carriera politica di ciascuno, non ne posso più dei professionisti della politica». Se Giorgia Meloni si candida? «L'ho sentita questa mattina, mi aspetto che mi dica cosa vuole fare. Auspico che si aggreghi a questa nostra campagna con Bertolaso candidato sindaco».

Berlusconi visita i gazebo del Pantheon, di Largo Goldoni e di Conca D'oro. E ovunque vada ripete sempre la stessa cosa: «Bertolaso sono sicuro che vincerà al primo turno perché i romani hanno buon senso», continua. «Abbiamo una capitale da portare fuori da questo stato e dobbiamo trovare il migliore possibile. Bertolaso è un uomo che sa affascinare, sa fare squadra, è l'unico protagonista che sa fare un lavoro in tempi certi, non è un politico, non è un professionista del bla bla bla, è un fuoriclasse». Dobbiamo guardare «all'interesse di tutti i cittadini romani, Bertolaso è il candidato di tutti i romani», aggiunge. 

«La situazione di Roma oggi è particolarissima, frutto di molti anni di malgoverno. Serve qualcuno che sappia tirarsi su le maniche ed agire. Non si può pensare di mettere un infermiere se un ospedale va male», dice ancora l'ex Cav. E rimarca le tensioni con la Lega: «Questa iniziativa non è nostra. È stata chiesta dai due alleati. L'hanno voluta anticipare a questo weekend e poi si sono sottratti. Lascio a voi dare giudizi su questi comportamenti». 


Nella mattinata, nel corso di una telefonata fatta ad un convegno di Forza Italia a Firenze, aveva detto: «Ha un'esperienza fantastica, ha lavorato spalla a spalla con me per 3 anni, è veramente una persona capace e l'unica probabilmente in grado di risolvere i gravi problemi in cui molti anni di malgoverno della sinistra hanno buttato Roma».


«Questo nuovo Partito democratico di Matteo Renzi ha fatto cadere tutte le speranze che avevamo perché è assolutamente simile a tutta la storia che si tiene alle spalle, dal Pci che poi pian piano è diventato Pds, poi Ds, poi Pd: insomma, hanno fatto un lifting di facciata ma non è cambiata l'arroganza del loro potere», ha aggiunto l'ex Cav. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero