Sabato notte, piazza Trilussa, cuore di Trastevere. Alla fermata dei taxi affollata di turisti tre ragazzi - un uomo e due donne - salgono su un auto bianca diretti a casa. Prima...
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IL RACCONTO
«Eravamo saliti da qualche minuto su un taxi - racconta il ragazzo - quando la mia richiesta di fermarsi a un distributore ha mandato il tassista su tutte le furie, quell'uomo mi ha aggredito verbalmente solo perché mi ero permesso di dargli del tu, poi non contento ci ha cacciati dal taxi urlandomi fr... Quando abbiamo cercato di dissuaderlo, è stato pure peggio: è sceso dall'auto e mi è venuto addosso gridandomi in faccia: questa confidenza dalla ai tuoi simili, non a me. E Il tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi di alcuni colleghi». Le ragazze che erano con lui confermano il racconto di Diego che ha deciso di rivolgersi a un avvocato per denunciare l'aggressione subita: «Possibile che nel 2019 ci sia ancora tutta questa omofobia? E' assurdo, siamo stati trattati come animali».
Il ragazzo ha contattato la compagnia del taxi denunciando l'accaduto perché episodi del genere non accadano più. «Ho fatto outing tanti anni fa - racconta ancora il parrucchiere che vive e lavora a Roma nord - e da allora vivo quasi ogni giorno episodi di discriminazione: al bar, per strada, nei locali non omosessuali che frequento spesso. A quell'uomo è bastato guardarmi per capire che ero gay, forse solo perché indossavo degli occhiali scuri visto che sono stato operato agli occhi e uno scialle. Non eravamo ubriachi e non siamo stati maleducati, semplicemente gli dava fastidio avere a che fare con persone come noi». A quanto dichiarato dalla compagnia del taxi l'autista sarebbe stato sospeso per un mese.
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Il Messaggero