È sparita nel nulla, dalla sala della Galleria nazionale d'arte moderna dove era esposta al pubblico. Si tratta di una delle opere più note dello scultore...
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Rosso è il famoso torinese che sulla scia della rivoluzione impressionista di fine Ottocento, elaborò una personalissima ricerca sulla scultura, soprattutto cera e bronzo, per rendere gli effetti di luce sulla superficie. In altre parole, traduceva sulla materia quello che Monet o Sisley elaboravano sulla tela. E le sue quotazioni sul mercato sono in crescita. A far riflettere, è anche la tempistica del furto. L'opera di un artista di indubbio valore sparisce proprio nel periodo di scadenza del mandato della sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. La Gnam, infatti, giocherà un ruolo chiave nella riforma dei Beni culturali. La Galleria rientra nella lista dei 18 grandi musei, il cui nuovo direttore sarà nominato tramite bando internazionale. E la poltrona della Gnam sembra ambita in questa fase, tanto da orchestrare - perché no - un danno di questa portata.
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Il Messaggero