Roma, furto alla Galleria d'arte moderna: rubata testa di bronzo

Roma, furto alla Galleria d'arte moderna: rubata testa di bronzo
È sparita nel nulla, dalla sala della Galleria nazionale d'arte moderna dove era esposta al pubblico. Si tratta di una delle opere più note dello scultore...

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È sparita nel nulla, dalla sala della Galleria nazionale d'arte moderna dove era esposta al pubblico. Si tratta di una delle opere più note dello scultore “impressionista” Medardo Rosso. Il piccolo “Bambino malato”, bronzo della fine dell'Ottocento, è stato rubato ieri pomeriggio, in pieno orario di apertura al pubblico. E per la scultura, già si parla di “strano caso” di sparizione. Tutto è avvenuto nel pomeriggio, proprio quando il pubblico sta visitando le sale della mostra “Secessione e Avanguardia. L'arte in Italia prima della Grande Guerra“. L'allarme è scattato intorno alle ore 16:30. Sul posto sono arrivati i Carabinieri della stazione Flaminia. «Qualcuno ha preso l'opera e se l'è portata via», commentavano a caldo. Le indagini, poi, sono passate al comando dei Carabinieri per la Tutela e patrimonio culturale. In teoria la sala è monitorata dal sistema di video-sorveglianza. E le registrazioni sono ora al vaglio degli agenti. Certo, risulta “strano” che si possa “manovrare” un'opera senza sollevare sospetti. Il furto sembra ben ideato. L'opera è di piccole dimensioni, un bronzetto di appena ventiquattro centimetri circa. Inoltre, Medardo Rosso è in forte crescita sul mercato attuale.


Rosso è il famoso torinese che sulla scia della rivoluzione impressionista di fine Ottocento, elaborò una personalissima ricerca sulla scultura, soprattutto cera e bronzo, per rendere gli effetti di luce sulla superficie. In altre parole, traduceva sulla materia quello che Monet o Sisley elaboravano sulla tela. E le sue quotazioni sul mercato sono in crescita. A far riflettere, è anche la tempistica del furto. L'opera di un artista di indubbio valore sparisce proprio nel periodo di scadenza del mandato della sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. La Gnam, infatti, giocherà un ruolo chiave nella riforma dei Beni culturali. La Galleria rientra nella lista dei 18 grandi musei, il cui nuovo direttore sarà nominato tramite bando internazionale. E la poltrona della Gnam sembra ambita in questa fase, tanto da orchestrare - perché no - un danno di questa portata.

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Il Messaggero