E´ stato inaugurato, oggi, il sistema informativo dedicato al'analisi dei dati all´interno della Passenger Information Unit - altrimenti denominata...
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Presenti alla cerimonia, il Sottosegretario all´Interno Nicola MOLTENI, del Capo della Polizia Franco GABRIELLI e del Vice Capo della Polizia Nicolò Marcello D´ANGELO.
Sotto l´acronimo P.N.R. Passenger Name Record si intendono le informazioni fornite dai passeggeri e raccolte dalle compagnie aeree durante la prenotazione del viaggio e le procedure di check-in. Il sistema prevede il trasferimento all´Unità d´Informazione Passeggeri dei dati del codice di prenotazione da parte dei vettori arerei. Anche i dati A.P.I. (Advanced Passenger Information) relativi alle liste di imbarco vengono sottoposti a screening automatico sulle banche dati di polizia nazionali ed internazionali.
I dati che le compagnie inviano, riguardano le informazioni anagrafiche dei passeggeri e delle agenzie di viaggio, i documenti d´identità utilizzati, le informazioni relative al bagaglio, l´itinerario compiuto, le informazioni relative alle modalità di pagamento e relative all´emissione del biglietto. Tali informazioni, che vengono conservate per 5 anni e mascherate dopo sei mesi dall´invio, vengono processate dalla U.I.P. attraverso uno specifico programma di analisi. Sono oltre 174 milioni i passeggeri trasportati ogni anno su servizi aerei commerciali in Italia (rilevazione ufficiale ENAC 2017).
L´innovativo sistema a differenza delle banche dati che gli operatori delle Forze di Polizia sono abituati a consultare, non nasce per verificare eventi accaduti nel passato o per eseguire provvedimenti in atto, bensì per valutare possibili minacce future attraverso l´inserimento nel sistema di analisi di specifici profili di rischio forniti, in particolare, dagli uffici specializzati delle Forze di Polizia.
Sotto il profilo della cooperazione internazionale, l´Unità d´Informazione Passeggeri, il cui primo nucleo è attivo sin dal maggio di questo anno, è connessa a tutte le banche dati nazionali ed internazionali di polizia ed ai relativi sistemi di comunicazione. Nel contesto storico che stiamo vivendo, nessun Paese può sentirsi "a rischio zero".
Ognuno deve poter leggere ed interpretare gli eventi, informarsi tempestivamente, fornire contributi di analisi - anche in termini predittivi - per identificare e contrastare condotte criminali, estremismi e derive terroristiche garantendo, al tempo stesso, l´esercizio dei diritti e delle libertà costituzionalmente garantite.
Il Messaggero