Zoo Roma, gabbiano a caccia di topi fra i passanti in centro

Un gabbiano che banchetta con un grosso topo fra i passanti in centro a Roma, per essere precisi in via Santo Spirito, a due passi da Castel Sant'Angelo. Continua insomma a...

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Un gabbiano che banchetta con un grosso topo fra i passanti in centro a Roma, per essere precisi in via Santo Spirito, a due passi da Castel Sant'Angelo. Continua insomma a essere grande la confusione etologica sotto il cielo della Capitale. E' stato il lettore Marcello Mancuso a improvvisarsi Konrad Lorenz quando ha visto i pedoni girare al largo da quel tratto di strada in cui un gabbiano aveva individuato un'abbondante variazione al menu quotidiano costituito dai rifiuti che viene servito ogni giorno ai volatili che preferiscono di gran lunga Roma a tutte le oasi ecologiche.


Lo scenario animale non è mai stato così articolato all'ombra del Colosseo: dalle nefandezze delle strade-latrine per colpa del guano degli storni si passa all'invasione incontenibile dei piano-terra nonché degli asili da parte dei topi, dall'invadenza dei gabbiani che assediano i retrobottega dei ristoranti e i sottotetti ai cani randagi e ai cinghiali che fanno capolino nelle periferie. Senza dimenticare la triste fine delle bianche colombe papali dilaniate dai corvi in mondovisione.

E cambiano anche i millenari ruoli nella catena alimentare cittadina: a dare la caccia ai ratti non sono più i gatti (con le "gattare" che del resto sono sempre più a rischio di estinzione, forse perché appartenenti al genere umano) ma i gabbiani, che nella realtà non si sono mai chiamati Jonathan Livingston, ma insomma era bello leggerlo e crederlo.

Un conto era però sospirare vedendoli volteggiare a migliaia sopra Malagrotta invece che sul mare blu (un regista di documentari ne approfittò cinicamente, tanto bastava tagliare la discarica in post produzione), un conto è trovarsene uno tra i piedi nella strada sotto casa che a colpi di becco tenta di arrivare ai visceri del ratto da fogna ammazzato forse da qualche tavoletta di veleno pericoloso anche per cani e gatti. 


Il lettore-etologo improvvisato Marcello Mancuso spera che il suo video - che francamente fa un po' schifo - spinga il Comune a potenziare con la derattizzazione, avviata in effetti dall'Ama in molte zone. Intanto, in centro, ci pensano i gabbiani. 

twitter: @paoloriccibitti Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero