Dieci anni di abusi, di botte e minacce, e quando la moglie cadeva a terra svenuta se la prendeva con i figli, picchiandoli fino a quando anche loro non si alzavano più...
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Bambini uccisi, trovati i telefonini che il padre aveva buttato. Forse ha sedato i figli prima di strangolarli
La consigliera comunale pubblica la sua foto con un occhio nero: «Donne, denunciate»
Quando la donna è rincasata, se l'è trovato alle spalle con in mano una grossa cesoia con la quale ha tentato di infilzarla, gridandole minacce di morte. Soltanto la prontezza di riflessi della vittima le ha permesso di fuggire, riuscendo ad entrare in casa e chiudendosi dietro la grata della porta, sulla quale si è andato ad infrangere il colpo. Così terrorizzata e tremando dalla paura è riuscita a chiamare il 112. L'uomo è stato bloccato dagli agenti del commissariato Fiumicino e del Reparto Prevenzione Crimine mentre stava sfogando la propria rabbia distruggendo con una mazza di ferro l'auto della moglie.
Durante il lockdown le violenze sulle donne sono aumentate del sessanta per cento: prigioniere in casa sono diventate l'unico bersaglio della rabbia e dell'incapacità di vivere dei loro mariti, compagni, conviventi.
Negli uffici del commissariato, la vittima ha raccontato di abusi anche di natura sessuale nonché di maltrattamenti subiti anche dai loro tre bambini, uno dei quali si trova tuttora in una struttura sanitaria in seguito alle percosse del padre, gli altri sono stati portati in una località protetta. Le violenze, come ricostruito dalla polizia, sono iniziate già all'inizio della convivenza e oggetto di denunce già presentate in altri uffici di Polizia, «anche se in maniera meno incisiva rispetto alla realtà dei fatti». Il marocchino è stato arrestato per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violazione di domicilio, possesso di oggetti atti ad offendere, violenza sessuale nonché minacce aggravate ed attualmente si trova nel carcere di Civitavecchia.
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Il Messaggero