Roma, finte nozze da 10mila euro per avere il permessi di soggiorno: 18 misure cautelari

Roma, finte nozze da 10mila euro per avere il permessi di soggiorno: 18 misure cautelari
Dal Medio Oriente all'Italia grazie a finte nozze per avere un permesso di soggiorno. Fiori d'arancio al costo di 10mila euro. I carabinieri del comando provinciale di...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dal Medio Oriente all'Italia grazie a finte nozze per avere un permesso di soggiorno. Fiori d'arancio al costo di 10mila euro. I carabinieri del comando provinciale di Roma hanno sgominato un'organizzazione criminale, capeggiata da due siriani, dedita all'immigrazione clandestina. Ad essere fermate 18 persone, 13 italiani e 5 stranieri di cui 8 uomini e 10 donne. 


Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri e condotte dalla compagnia di Pomezia, hanno consentito di accertare che gli indagati procuravano l'ingresso illegale dalla Grecia in Italia di stranieri, prevalentemente originari del Medio Oriente, grazie a matrimoni simulati con cittadine italiane in modo da far ottenere la carta di soggiorno. I matrimoni venivano contratti all'estero, in particolare in Egitto, e successivamente regolarizzati in Italia, nei comuni di Roma, Pomezia e Ardea. Il costo per le nozze combinate poteva raggiungere anche i 10mila euro. Dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno i finti sposi facevano richiesta di divorzio.

A capo della banda criminale due siriani, un 43enne con precedenti, già arrestato nel 2011, e il suo factotum 26enne. Ad aiutarli diverse donne italiane che per il loro ruolo di finte mogli percepivano 500 euro. In particolare le donne, tra i 20 e i 40 anni, raggiungevano i clienti stranieri in Grecia e ritornavano con loro in Italia, simulando una
relazione sentimentale, spacciandosi per fidanzate e amiche, per evitare i controlli in porti e aeroporti. In Grecia c'era un referente di origine egiziana che individuava gli stranieri interessati a raggiungere l'Italia. A quest'ultimi venivano forniti anche dei documenti falsi.

Inoltre si è scoperto che chi reclutava le donne era coinvolto anche nell'attività di spaccio di droghe in spiaggia, lungo il litorale tra Pomezia e Roma ma anche nel complesso popolare Salzare ad Ardea. I carabinieri hanno sgominato diversi gruppi criminali che avevano messo in piedi un sistema di spaccio con tanto di vedette e celluari intestati a soggetti fittizi. Le droghe venivano nascoste in sacchetti tra la vegetazione della pineta di Campo Ascolano o sotto la sabbia.

Uno dei principali punti di spaccio erano appunto le dune tra Torvaianica e Capocotta. Durante il blitz di oggi, in cui sono stati impiegati 150 carabinieri, unità cinofile e un elicottero, è stato arrestato anche un italiano di 28 anni con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio e possesso ingiustificato di armi improprie. I militari hanno sequestrato circa 11 kg di marijuana e due di hashish ma anche numerose copie di documenti di identità egiziani e copie di certificati di matrimoni tra cittadine italiane e stranieri. A finire in manette con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in totale sono state cinque persone. 


«Siamo soddisfatti - commenta il comandante del reparto operativo di Roma Giuseppe Donnarumma - L'operazione Magna Grecia corona l'intensa attività investigativa dei carabinieri che si è svolta su due livelli: il primo riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti e l'attività anti-droga, il secondo un'organizzazione strutturata e insidiosa dedita all'immigrazione clandestina e alla contraffazione. Le indagini sono iniziate circa un anno e mezzo fa ed hanno permesso di interrompere un canale di immigrazione clandestina dalla Grecia all'Italia che aveva un giro di affari stimato in 300mila euro ogni 3 mesi».


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero