Dalle prime luci dell'alba, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti (di cui uno...
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In particolare, le indagini hanno permesso di accertare come Arcuri, quotidianamente in contatto con l'avvocato Arturo Ceccherini - e non per questioni legali - insieme al narcotrafficante belga Victor Maria Joseph Bruydonx, fossero responsabili di numerosi tentativi d'importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente dalla Colombia e dal Perù, destinati a soddisfare le piazze di spaccio di Roma e di Perugia, città - quest'ultima - in cui era particolarmente attivo il pregiudicato Carlo Avellini (deceduto il 26 luglio di quest'anno). Proprio in tale ambito, nel febbraio 2015, Ceccherini - avvocato del foro di Roma (di qui il nome dell'operazione) - era stato arrestato dalla Polizia olandese per traffico internazionale di stupefacenti, durante un «viaggio di lavoro» in Olanda, nel tentativo di importare 13 chili di cocaina, poi rivelatasi, a sua insaputa, non essere droga, e condannato in quel Paese. Parimenti, le attività investigative sviluppate dalle Fiamme Gialle capitoline, anche con l'ausilio dei colleghi belgi, spagnoli e olandesi, hanno consentito di rilevare come Arcuri fosse in contatto, per gli illeciti affari con Sergio Boeri, all'epoca in regime di semilibertà, praticante avvocato, noto alle cronache per essere stato il primo laureato all'interno del Carcere di Rebibbia. Quest'ultimo, in particolare, risultava a capo di un autonomo e strutturato gruppo criminale, al vertice del quale vi erano il medesimo e il factotum Stefano Barbanera - emissario per i rapporti con l'estero - coadiuvati da Gabriele Merzari - pregiudicato veneto individuato come corriere - e dai sodali del basso Lazio Antonio Martone e Nicola Napoletano, tutti responsabili di numerosi tentativi d'importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente dal Venezuela e dal Brasile. Al riguardo, è emerso come, nonostante l'apparente percorso riabilitativo intrapreso, Boeri insieme ad Arcuri, vantasse stabili contatti con narcotrafficanti di origine colombiana, attivi in Spagna, con i quali trattava l'acquisto di un ingente partita di cocaina, nell'ordine di 140 chili, destinata ad acquirenti contigui ad una cosca di 'ndrangheta calabrese, rappresentata in Spagna da propri esponenti; Boeri inoltre risultava in collegamento anche con un ulteriore pregiudicato romano, Guido Boccanera, a sua volta in contatto con il narcotrafficante venezuelano Robert Carlos Hernandez, di stanza in Spagna, oggi arrestato, in ordine all'organizzazione di distinti traffici di droga destinati alla Capitale.
Con riguardo a quest'ultimo aspetto, i conseguenti approfondimenti hanno consentito, nel settembre 2015, di pervenire al sequestro, a Savona, di 1,1 chili di cocaina, con l'arresto, in flagranza di reato, non solo dei soggetti incaricati del trasporto ma anche dei fornitori colombiani, di stanza in Spagna, della sostanza.
Il Messaggero