Nuovo cambio di marcia da parte del Campidoglio sugli orari di apertura dei negozi e delle botteghe artigianali. Il Comune è pronto ad anticipare l’avvio di alcune...
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Roma, sì all'aumento di tavolini: cosa possono fare esercenti e ristoratori
LE SCELTE
Per la fase 2 la sindaca, con un’ordinanza in vigore fino al 21 giugno, ha deciso di scaglionare le aperture delle attività commerciali per non congestionare il traffico. Tre le fasce orarie ad ora vigenti: la prima, con avvio entro le 8, riguarda il mondo del food (dalle salumerie ai forni, passando per le gelaterie), la seconda (9.30-10) comprende i laboratori artigianali non alimentari e le ditte di noleggio auto, l’ultima (tra le 11 e le 11.30) parrucchieri ed estetisti e soprattutto tutti i negozi di vicinato. Una griglia che ha scatenato le ire delle associazioni di categorie. «Chi è che porta la macchina a ripartire alle 11 del mattino?», chiede Stefano Di Niola, leader della Cna capitolina.
LE PROTESTE
Proprio le proteste dei commercianti e degli artigiani ha spinto il Comune a rivedere i suoi piani e a dare manforte all’assessore Cafarotti. Lunedì comunicherà alla categorie che possono aprire entro le 8 autoriparatori, ferramenta, botteghe artigiane come quelle di idraulici, vetrai, fabbri o falegnami, forse le cartolibrerie. Le sigle datoriali, oltre all’apertura per tutto l’anno della Ztl e lo stop ai pagamenti dei parcheggi sulle strisce blu, chiederanno invece l’avvio anticipato di tutti i commercianti, compresi quindi anche quello dell’abbigliamento e delle calzature. Intanto la fase 2 registra nelle vendite un avvio più lento di quanto temuto. Spiega Valter Giammaria, leader della Confesercenti di Roma: «Gli esercenti del Centro ci segnalano che incassano il 5% rispetto a quanto muovevano l’anno scorso di questo periodo. In periferia le cose vanno un po’ meglio, ma siamo appena al 20%».
I PROVVEDIMENTI
La giunta ha quindi deciso di autorizzare gli esercenti ad aumentare del 35 per cento la porzione di suolo pubblico occupata all’esterno, per sistemare tavolini e dehors, con l’obiettivo di aiutare il commercio a superare i gravi danni subiti a causa del coronavirus.
Il Messaggero