Fase 2 Roma, nei negozi (ri)cambiano gli orari: le nuove regole fino al 21 giugno

Fase 2 Roma, nei negozi (ri)cambiano gli orari: le nuove regole fino al 21 giugno
Nuovo cambio di marcia da parte del Campidoglio sugli orari di apertura dei negozi e delle botteghe artigianali. Il Comune è pronto ad anticipare l’avvio di alcune...

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Nuovo cambio di marcia da parte del Campidoglio sugli orari di apertura dei negozi e delle botteghe artigianali. Il Comune è pronto ad anticipare l’avvio di alcune attività che oggi possono alzare la saracinesca tra le 9.30 e le 10: meccanici e ferramenta in primis. Ma non è escluso che, visto le fortissime pressioni delle categorie, palazzo Senatorio possa aggiustare il tiro anche per i negozi di abbigliamento, che in questa fase aprono alle 11. Lunedì prossimo l’assessore allo Sviluppo economico, Carlo Cafarotti ha convocato i rappresentanti dei commercianti per annunciare le modifiche alle tre fasce d’apertura finora previste. E intanto nella notte la giunta ha licenziato una delibera da mandare in Consiglio sull’ampliamento degli spazi per i tavolini dei pubblici esercizi. E contemporaneamente un’altra delibera per rendere immediata l’applicazione del provvedimento che entrerà in funzione già da lunedì 25.


Roma, sì all'aumento di tavolini: cosa possono fare esercenti e ristoratori

LE SCELTE
Per la fase 2 la sindaca, con un’ordinanza in vigore fino al 21 giugno, ha deciso di scaglionare le aperture delle attività commerciali per non congestionare il traffico. Tre le fasce orarie ad ora vigenti: la prima, con avvio entro le 8, riguarda il mondo del food (dalle salumerie ai forni, passando per le gelaterie), la seconda (9.30-10) comprende i laboratori artigianali non alimentari e le ditte di noleggio auto, l’ultima (tra le 11 e le 11.30) parrucchieri ed estetisti e soprattutto tutti i negozi di vicinato. Una griglia che ha scatenato le ire delle associazioni di categorie. «Chi è che porta la macchina a ripartire alle 11 del mattino?», chiede Stefano Di Niola, leader della Cna capitolina.
LE PROTESTE
Proprio le proteste dei commercianti e degli artigiani ha spinto il Comune a rivedere i suoi piani e a dare manforte all’assessore Cafarotti. Lunedì comunicherà alla categorie che possono aprire entro le 8 autoriparatori, ferramenta, botteghe artigiane come quelle di idraulici, vetrai, fabbri o falegnami, forse le cartolibrerie. Le sigle datoriali, oltre all’apertura per tutto l’anno della Ztl e lo stop ai pagamenti dei parcheggi sulle strisce blu, chiederanno invece l’avvio anticipato di tutti i commercianti, compresi quindi anche quello dell’abbigliamento e delle calzature. Intanto la fase 2 registra nelle vendite un avvio più lento di quanto temuto. Spiega Valter Giammaria, leader della Confesercenti di Roma: «Gli esercenti del Centro ci segnalano che incassano il 5% rispetto a quanto muovevano l’anno scorso di questo periodo. In periferia le cose vanno un po’ meglio, ma siamo appena al 20%».
I PROVVEDIMENTI

La giunta ha quindi deciso di autorizzare gli esercenti ad aumentare del 35 per cento la porzione di suolo pubblico occupata all’esterno, per sistemare tavolini e dehors, con l’obiettivo di aiutare il commercio a superare i gravi danni subiti a causa del coronavirus. Un provvedimento, quello della giunta che, in attesa che il Consiglio approvi la delibera licenziata ieri notte, potrà già entrare in vigore da lunedì 25 maggio. «Sono provvedimenti indispensabili, soprattutto per il centro storico», sottolinea Claudio Pica (Fiepet-Comfesercenti).
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Il Messaggero