Roma, evade dai domiciliari: «Non sopporto più la mia compagna, meglio il carcere»

«Arrestatemi, vi prego, non ne posso più della mia compagnia. Litighiamo sempre». È evaso dai domiciliari e ha preferito finire il carcere piuttosto che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Arrestatemi, vi prego, non ne posso più della mia compagnia. Litighiamo sempre». È evaso dai domiciliari e ha preferito finire il carcere piuttosto che restare accanto a quella donna che lo aveva così tanto esasperato. Delle risse casalinghe non voleva più che saperne.

L'altra notte i i carabinieri della stazione di San Basilio hanno così arrestato con l'accusa di evasione un giovane di 29 anni, disoccupato. L'uomo era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Si è presentato spontaneamente, nella tarda serata di martedì, presso la caserma dei carabinieri di San Basilio chiedendo espressamente di essere arrestato, perché non voleva più restare nell'abitazione, dove stava scontando una pena detentiva agli arresti domiciliari per il reato di spaccio. «Litighiamo troppo», questa la spiegazione data dall'evaso ai carabinieri.
La vera condanna per lui era continuare a vivere nella stessa casa con quella donna. Meglio la galera piuttosto che la convivenza forzata. E non avendo la possibilità di uscire, ecco che ogni battibecco diventava un inferno.

LE RICERCHE
L'uomo era ricercato dai militari perché, a seguito di un controllo fatto in mattinata, non era stato rintracciato in casa, da dove si era allontanato senza alcuna autorizzazione dopo l'ennesima lite animata con la sua convivente. L'evaso «disperato» è stato quindi trattenuto in caserma, fino al rito direttissimo, dove il suo arresto è stato convalidato e la sua «richiesta» è stata accontentata: ora si trova in carcere a Rebibbia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero