Roma, sos entrate in Comune: dalle mense alla Ztl mancano 15 milioni

Roma, sos entrate in Comune: dalle mense alla Ztl mancano 15 milioni
A mancare all'appello non ci sono solo le multe non incassate, storico tallone d'Achille dell'amministrazione capitolina: anche quest'anno i minori incassi del...

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A mancare all'appello non ci sono solo le multe non incassate, storico tallone d'Achille dell'amministrazione capitolina: anche quest'anno i minori incassi del Comune si trovano un po' ovunque, dalle mense scolastiche ai canoni di occupazione di suolo pubblico. Mentre l'assessore al bilancio Gianni Lemmetti e i tecnici di Palazzo Senatorio stanno mettendo a punto la manovra 2019, puntando sul rilancio degli investimenti e della manutenzione cittadina, nelle pieghe dei conti di quest'anno continua a manifestarsi la scarsa capacità del Campidoglio di incassare imposte e tributi locali. Solo dalle tariffe dei servizi erogati, secondo quanto riportato nell'ultima variazione dei conti, mancano circa 15 milioni di euro. D'altronde la scarsa efficacia degli uffici comunali preposti a questo compito secondo i revisori dei conti dell'Oref l'amministrazione comunale ha una percentuale di riscossione del 25,4 per cento ha favorito l'incremento dei cosiddetti residui attivi, ossia i crediti non riscossi negli anni passati.


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LE VOCI
A calare, rispetto alle previsioni inserite nel bilancio 2018, sono per esempio i proventi che derivano dai permessi di accesso al centro storico. In cassa l'amministrazione si trova quasi 1,4 milioni in meno, frutto in gran parte del calo dei permessi per l'accesso alla Zona a traffico limitato dei non residenti. Quelli, insomma, che vengono concessi a pagamento a chi lavora o si muove per esigenze commerciali all'interno della Ztl: quest'anno ne sono stati concessi circa trecento in meno, rispetto al 2017. Oltre un milione e mezzo di euro in meno sono arrivati dai pagamenti del canone di occupazione di suolo pubblico (Osp): gran parte dei mancati incassi sono dovuti all'evasione, ma anche alle difficoltà economiche e al fallimento di pubblici esercizi durante l'anno, che hanno fatto mancare i relativi versamenti nelle casse del Comune.

L'EVASIONE
Altro buco nei conti, rispetto al bilancio di previsione, è quello che si registra alla voce refezione scolastica. Le rette delle mense quest'anno avrebbero portato mezzo milione di euro in meno ai vari Municipi: qui si tratta quasi al 100 per cento di evasione tariffaria da parte delle famiglie. Anche se, a parziale scusante di alcuni, vanno rilevati i continui disservizi degli ultimi anni nell'invio dei bollettini premarcati, anche per quanto riguarda le tariffe d'accesso agli asili nido, che hanno creato diversi problemi ai genitori meno avvezzi ai pagamenti online, peraltro ormai attivi per tutte le rette scolastiche comunali. In calo, rispetto al bilancio di previsione, anche gli incassi dagli affitti attivi (ossia i canoni degli immobili comunali dati in locazione), con due milioni in meno, e dai canoni e proventi degli impianti sportivi, con una perdita di quasi un milione.

LE CAUSE

«C'è sicuramente un problema di mancati incassi - sottolinea Orlando Corsetti (Pd), vice presidente della commissione capitolina bilancio - I dati che ci hanno mostrato spiegano che mentre Aequa Roma riesce a portare a casa risultati importanti, è l'amministrazione comunale che non riesce a recuperare risorse. Probabilmente c'è un problema di organici, insufficienti per un compito molto gravoso». Il Comune continua ad avere difficoltà «in vari settori delle entrate come anche nel caso della tassa di soggiorno, dove ci sono livelli di evasione altissimi - argomenta Maurizio Politi, capogruppo della Lega in assemblea capitolina - È vero che si tratta di un problema cronico, ma va anche detto che non si sta facendo nulla per superarlo. L'evasione c'è ma è su livelli standard, ma ci mettiamo troppo tempo per portare avanti l'accertamento e la riscossione: servirebbe un investimento, anche temporaneo, magari affidando il servizio a una società terza».
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Il Messaggero