Roma, l'anziano "sfrattato" dagli abusivi torna a casa: caccia alla talpa nel condominio

Non solo la casa di Ennio Di Lalla. Sono state registrate altre occupazioni lampo tra Don Bosco e Cinecittà. La procura di Roma, dopo il caso dell'anziano sfrattato da...

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Non solo la casa di Ennio Di Lalla. Sono state registrate altre occupazioni lampo tra Don Bosco e Cinecittà. La procura di Roma, dopo il caso dell'anziano sfrattato da una occupante abusiva, ha raccolto le prime informative e aperto un fascicolo sul racket delle occupazioni nel quartiere a ridosso della Tuscolana. C'è anche da stanare la talpa, ossia chi ha dato la dritta sull'abitazione lasciata vuota dal pensionato che era andato in clinica. Per ora si procede per invasione di appartamenti. L'indagine, non si chiuderà, insomma, con la denuncia dell'occupante abusiva, Nadia S., la 28enne di origine rom, nata in Italia e residente nel campo di via Gordiani.

 

 

Il primo obiettivo dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, è quello di identificare il basista, forse una persona interna del palazzo o un vicino che potrebbe aver notato l'assenza dell'anziano, cardiopatico, sempre più impegnato in visite e esami medici. Proprio per fornire i primi elementi sull'occupazione, infatti, i carabinieri della stazione di Cinecittà, hanno ascoltato tutti gli inquilini del palazzo. «La signora che si è trasferita nella casa del signor Ennio non era sola- ha specificato una vicina - un giorno era in compagnia di un uomo e lui ci ha chiesto le chiavi del portone. Senza di quelle infatti non potevano rientrare facilmente. Ma abbiamo glissato. Mai, ovviamente, avremmo consegnato copia della chiave a sconosciuti». In base ad altre indiscrezioni sarebbero stati due gli uomini che avrebbero forzato la porta dell'appartamento del pensionato e poi cambiato la serratura permettendo all'abusiva di trasferirsi e mettere il suo nome sul citofono.

 

 

LADRI DI CASE

I ladri di case, infatti, individuano gli appartamenti vuoti e in cambio di soldi indicano il momento opportuno per l'occupazione. Meno di due anni fa nel quartiere era stata arrestata Lady occupazioni, una donna italiana ribattezzata l'agente immobiliare che anche dai domiciliari gestiva il racket dei furti di case; per ogni abitazione chiedeva dai 4 agli 11mila euro. Nel suo bacino soprattutto comunità straniere, in particolare sudamericane. Ennio Di Lalla, ora, è sollevato: «Non credo di aver mai avuto a che fare con persone sospette - dice - Ho parlato parecchi minuti col sindaco. La casa è ancora sudicia, inagibile. Dal Comune mi ha promesso un aiuto. Io aspetterò. Meglio tardi che mai...». Intanto al signor Di Lalla è stata fatta recapitare la parcella del fabbro che ha cambiato la serratura messa dagli occupanti. «Trecento euro, una parcella che mi pare esagerata. Eppure l'occupante aveva lasciato almeno le chiavi».

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Il Messaggero