Così la chiusura di un'edicola diventa un dilemma per tutto il quartiere

La storia del giornalaio di Piazza Scotti

Così la chiusura di un edicola diventa un dilemma per tutto il quartiere
L’edicola di piazza Scotti chiude, e per il quartiere Monteverde di Roma è una ferita. Ognuno ha la sua testimonianza da raccontare, un pezzo della sua vita...

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L’edicola di piazza Scotti chiude, e per il quartiere Monteverde di Roma è una ferita. Ognuno ha la sua testimonianza da raccontare, un pezzo della sua vita legato a quel giornalaio: c’è chi ci comprava Topolino con il nonno, chi le figurine con i figli, tutti hanno un aneddoto da raccontare su Alfredo, l’edicolante che da non si sa quanti decenni chiacchierava con i clienti, conosceva tutti e tutti lo conoscevano.

C’era stata una raccolta di firme per salvare Alfredo e il suo chiosco, il cui destino sembrava minacciato dai lavori di ristrutturazione nella piazza. A gennaio Alfredo è morto e l’esercizio è stato rilevato dalla figlia, che dopo qualche mese ha annunciato la resa: si chiude. Questa però non è la solita storia di un’edicola che abbassa la saracinesca perché non incassa abbastanza. Un giornalaio a piazza Scotti continuerà ad esserci, assicurano in municipio.

Il fatto è che Alfredo non era in regola. Da anni non gli veniva più rinnovata la licenza, perché il baracchino si era allargato oltre il dovuto, intralciando il passaggio dei pedoni. Ora che la piazza è stata rinnovata, ci sarà una nuova edicola, e qui si pone il dilemma, che divide gli abitanti: è meglio affidarla alla famiglia di Alfredo, visto il suo legame consolidato con il quartiere, o bandire una gara per garantire la concorrenza? Cosa prevale, la legge o le relazioni umane? Il bene della comunità o quello degli individui? Sembra l’Antigone di Sofocle, e invece è un’edicola al Gianicolense. 
 

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Il Messaggero