Roma, liceo Ruiz: didattica a distanza voluta dai genitori: «In classe 1 studente su 100». Per l'Assopresidi è un atto illegittimo

Roma, liceo Ruiz: didattica a distanza voluta dai genitori: «In classe 1 studente su 100». Per l'Assopresidi è un atto illegittimo
La deriva era stata prevista in tempi non sospetti, quando ancora si discuteva se e come rientrare a scuola dopo le vacanze di Natale. E oggi quelle previsioni nefaste...

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La deriva era stata prevista in tempi non sospetti, quando ancora si discuteva se e come rientrare a scuola dopo le vacanze di Natale. E oggi quelle previsioni nefaste sull'uso della didattica a distanza si stanno materializzando: da strumento integrativo per le lezioni in presenza, la Dad sta soppiantando l'obbligo della didattica frontale almeno al 50% con gli escamotage più diversi. Tanti i genitori che hanno chiesto ai presidi di diverse scuole di proseguire in Dad ma le loro domande sono state respinte. All'istituto Arangio Ruiz, tecnico, informatico e turistico, nonché liceo Linguistico invece sembra che su circa 900 studenti entrano a scuola dal 18 gennaio scorso appena una novantina. Perché? La preside ha diramato una circolare - la numero 90 - relativa al conteggio delle assenze. Nel testo si legge come «considerata l'ampia richiesta» la didattica integrata può continuare oltre il 50% della classe a fronte delle domande dei genitori e degli studenti purché siano maggiorenni. All'AssoPresidi di Roma e Lazio sgranano gli occhi: «L'atto è da ritenere illegittimo - spiega la vicepresidente Cristina Costarelli - perché la Dad deve essere usata nei casi di fragilità (studenti immunodepressi o con familiari affetti da gravi patologie ad esempio) o per le quarantene e gli isolamenti». Altrimenti che «senso ha aver ripreso la scuola in presenza almeno al 50% con tutti i problemi che stiamo cercando di fronteggiare sul fronte dei trasporti?». Pure il movimento che rappresenta i liceali ha da ridire: «La Dad - spiega Michele Sicca - non può essere utilizzata come ci pare, è stata pensata e usata esclusivamente per l'emergenza Covid-19». Per farla breve, se una mattina c'è un temporale e si vuole restare a casa perché è più comodo non si può usare la didattica a distanza e non entrare in classe.

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La disposizione


Al Ruiz invece tiene banco un'interpretazione più larga e lasca delle disposizioni diffuse dall'Ufficio scolastico regionale del Lazio e contenute nel Dpcm del governo. «Si precisa che gli studenti - si legge nella circolare - possono continuare a svolgere le lezioni in Dad in considerazione delle seguenti situazioni: fragilità, quarantene/isolamenti, richieste dei genitori o delle studente, se maggiorenne». In quest'ultimo caso «i docenti non dovranno registrare le assenze - prosegue la circolare - ma svolgeranno la didattica on-line con lezioni e verifiche». Risultato? Lo racconta una docente del Ruiz che chiede l'anonimato: «Al rientro a scuola su circa 900 studenti si è presentato il 10%. Io stessa ho delle sezioni con uno o due studenti al massimo e la preside ha licenziato una circolare senza aver svolto prima un collegio docenti». Nella circolare non viene richiesto di specificare i motivi per ottenere la Dad «Basta richiederla e questa viene accordata - conclude la docente - le stesse verifiche di fine quadrimestre sono state svolte per lo più a distanza. Lei capirà la differenza che c'è tra un compito in classe e la comodità, diciamo così, per chi deve sostenere le verifiche da casa». A tirar fuori il caso sono stati diversi genitori e docenti dopo quello che sta accadendo al liceo Classico Albertelli, occupato venerdì pomeriggio dagli studenti. In questa scuola il preside ha deciso di usare la Dad durante l'occupazione. «Si tratta - accusa Antonio Albano segretario provinciale dello Snals - di una procedura viziata rispetto a quanto stabilito dai Dpcm e ribadito dall'Ufficio scolastico regionale». Una distorsione che, in altre forme, sembra essere dilagata anche al Ruiz. Oggi entrambi i casi verranno discussi nella riunione che proprio l'Ufficio scolastico regionale del Lazio terrà con la Regione e i comparti sindacali. Al centro dell'incontro anche il monitoraggio sull'uso dei trasporti, la ripresa delle lezioni, l'andamento dei contagi. Non è escluso che si faccia riferimento ai ritardi degli scrutini di fine quadrimestre che si sarebbero dovuti concludere nelle scuole venerdì. Al liceo Virgilio gli scrutini «sono stati rimandati di un paio di giorni - spiega la preside - per una disfunzione del software».

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Il Messaggero