Aggressivo, testa calda. Determinato in campo alla ricerca del gol vincente, ma anche rissoso a tarda notte, violento dopo una serata trascorsa in discoteca. E' inedito il...
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L'AGGRESSIONE
Come si legge nella denuncia, la prima aggressione risalirebbe al 21 aprile dello scorso anno. Davide è a Porto Ercole a una festa, insieme a un amico. Si trovano in un circolo sportivo all'Argentario, è poco prima dell'una di notte e i due decidono di rientrare a Roma. «Mentre uscivo, due ragazzi cominciavano a minacciarmi» scrive il ragazzo nella querela. «Ti levo tutto, ti faccio vedere la morte, ti apro la testa» avrebbe detto uno degli aggressori. Davide tenta di allontanarsi, ma viene seguito: «uno di loro mi ha schiaffeggiato, mi ha dato dei calci e mi ha messo le mani al collo» racconterà. Alla rissa avrebbe preso parte anche Rocco Giordano, ex centrocampista nelle giovanili della Lazio, passato poi alla Fiorentina e al Latina e approdato infine al Fondi: «Mi provocava, mi spintonava, diceva che mi avrebbe spaccato la testa» denuncia la vittima. Arrivati nel parcheggio del locale, Giordano e il suo amico chiamano rinforzi: si presentano in cinque e iniziano a picchiare Davide. Il ragazzo, che è difeso dagli avvocati Francesco e Myriam Caroleo Grimaldi, finisce in ospedale con una mascella fratturata e 20 giorni di prognosi.
LA REPLICA
Lo scorso 17 marzo, inoltre, tra Giordano e la vittima si sarebbe disputato un secondo round, nella discoteca romana "Lanificio", in via di Pietralata. Sono le 2,30 di mattina, Davide si trova nella zona privée del locale. «Giordano mi ha raggiunto» si legge nella denuncia. Sembra che il calciatore abbia calcato la mano: «Infame! Ti stendo per terra... devi stare attento ad andare in giro che fai una brutta fine», avrebbe detto, con tono minaccioso. Il giovane sportivo, che di fronte agli inquirenti ha negato ogni contestazione e ha sporto una controdenuncia, sarebbe stato allontanato dagli addetti alla sicurezza. Prima di lasciare il locale, rivolto a Davide, avrebbe aggiunto: «Ti buco, ti faccio sparare... ti uccido». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero