Degrado, la periferia scende in piazza contro prostituzione, rapine e roghi

Degrado, la periferia scende in piazza contro prostituzione, rapine e roghi
«Le periferie ormai sono una bomba ad orologeria». Lo urlano a gran voce gli abitanti di Tor Sapienza, Torre Angela, Torpignattara, Corcolle, Esquilino, San Giovanni, Aurelio,...

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«Le periferie ormai sono una bomba ad orologeria». Lo urlano a gran voce gli abitanti di Tor Sapienza, Torre Angela, Torpignattara, Corcolle, Esquilino, San Giovanni, Aurelio, Marconi, Magliana, Eur legati tutti da un unico filo conduttore: degrado, fumi tossici, insediamenti abusivi, insicurezza. Paura e desolazione invadono interi quartieri. E il messaggio è chiaro, «non vogliamo essere la pattumiera sociale dell’Amministrazione». Ecco perché adesso decine di comitati si sono uniti in un unico coordinamento per dire «basta». La rivolta è già partita. L’11 ottobre a Tor Sapienza i residenti sono scesi in piazza per dire: «Stop ai centri di accoglienza illegali, alla prostituzione sotto i nostri portoni, alla diossina che sta rovinando la nostra salute».


L’ESASPERAZIONE

«Il malcontento è palpabile per le strade - spiega il portavoce del comitato di quartiere, Roberto Torre - Non ci sono servizi, i scippi sono all’ordine del giorno e le persone anziane hanno paura a scendere in strada quando cala il buio. I fumi che si alzano dai campi rom sono sempre più tossici e nessuno fa niente». E ieri sera a protestare è toccato ai residenti del Pigneto. Al grido di giù le mani dal quartiere hanno chiesto «un intervento intelligente e strategico da parte delle forze dell’ordine, ma anche politiche sociali capaci di restituire dignità al territorio». Insomma i cittadini si ribellano «contro l’immobilismo di Governo, Comune e Municipi», tuona Augusto Caratelli presidente del comitato Difesa Roma Caput Mundi. Le proteste continuano ad oltranza: «L’8 novembre alle 10.30 appuntamento in Via Carlo Felice davanti alla statua di S. Francesco, a San Giovanni - spiegano i comitati - poi il 15 novembre si partirà alle 10.30 da piazza dell’Esquilino per arrivare a piazza Venezia. Siamo stanchi di subire: fumi tossici, degrado, illegalità, insicurezza, commercio illegale». Sempre l’8 novembre (10-14) sotto al Campidoglio si sono dati appuntamento altri comitati «per dare inizio ad una petizione popolare per richiedere le dimissioni del sindaco», spiega Augusto Santori, del Comitato DifendiAmo Roma. Sul piatto sempre le stesse motivazioni: «Trasporti inefficienti, linee bus soppresse e abbonamenti Atac aumentati. Piste ciclabili impercorribili, centauri penalizzati, aumento delle strisce blu». Tanti i problemi che avvelenano la città: «Suk, abusivismo commerciale, parcheggiatori abusivi, prostituzione e lavavetri ovunque - si sfogano gli abitanti di Magliana e Marconi - Roma vive la più grande proliferazione di campi rom abusivi mai vista prima, rovistaggio dei cassonetti quotidiano e fumi tossici sempre più avvelenati». Nell’elenco ci sono anche: strade killer, manutenzione stradale assente e sporcizia ovunque.

ALL’EUR


Il 21 novembre, ci sarà poi una manifestazione di protesta per le strade dell’Eur per dire stop a degrado e prostituzione. Ogni settimana alla fine della scalinata davanti la basilica dei Santi Pietro Paolo si riuniscono da tempo i residenti per fare il punto. E intanto una road map del municipio, partirà lunedì, per stilare l’ordinanza che istituirà per la prima volta nella Capitale lo zoning che potrebbe partire all’inizio dell’anno nuovo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero