Fuga da Rebibbia: controlli alle frontiere, i tre evasi accerchiati, centinaia di segnalazioni

Fuga da Rebibbia: controlli alle frontiere, i tre evasi accerchiati, centinaia di segnalazioni
Posti di blocco a blindare le frontiere, occhi puntati sui valichi e in tutte le regioni di confine. Controlli serrati nelle stazioni ferroviarie e in quelle degli autobus diretti...

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Posti di blocco a blindare le frontiere, occhi puntati sui valichi e in tutte le regioni di confine. Controlli serrati nelle stazioni ferroviarie e in quelle degli autobus diretti all'estero. E, soprattutto, un percorso tracciato analizzando le decine di segnalazioni provenienti da tutta l'Italia. Si stringe il cerchio intorno ai tre detenuti albanesi evasi nella notte tra mercoledì e giovedì dal carcere di Rebibbia. Le indagini, coordinate dalla pm Nadia Plastina, proseguono a ritmo serrato. In questi giorni i centralini del 112 sono stati sommersi da chiamate che dal Nord al Sud della Penisola e che hanno fornito indicazioni preziose. Gli investigatori hanno verificato ogni comunicazione e, mettendo in fila i dettagli più verosimili, sono riusciti a ricostruire l'ipotetico tragitto seguito dai fuggitivi. Il sospetto è che i tre stiano tentato di uscire dall'Italia per raggiungere l'estero. Una meta possibile, almeno per uno dei ricercati, è la Germania: la sua compagna abita lì.

La pista più promettente, comunque, porta al Nord, dove gli evasi potrebbero essersi riparati in attesa di attraversare il confine. Probabilmente c'è un complice ad aiutarli, lo stesso che potrebbe averli attesi fuori dalla prigione a notte fonda, forse a bordo di un'auto. Lo stesso che li avrebbe tenuti nascosti per giorni, dopo che i malviventi sono riusciti a mettere a segno un colpo studiato nei minimi dettagli.
LA DINAMICA

Un'evasione degna delle migliori pellicole crime. Hanno segato le sbarre della finestra della cella e si sono calati di sotto con delle lenzuola. Per ingannare le sentinelle, hanno modellato delle sagome usando bottiglie e cartoni nascosti nelle loro brande. Sono ancora a piede libero, ma la latitanza avrebbe le ore contate. Il livello d'allerta è massimo: i tre sono pericolosi. Basho Tesi, 35 anni, stava scontando l'ergastolo per aver ucciso una coppia. Ilir Pere e Mikel Hasanbelli, invece, erano in carcere per droga e prostituzione. Gli investigatori li stanno braccando per costringerli a commettere un passo falso. I loro identikit sono stati forniti a tutte le forze dell'ordine, comprese la Polizia di frontiera e la Polfer. A dirigere le ricerche, il Nucleo investigativo della polizia penitenziaria. La priorità è la cattura, ma le indagini della pm Plastina sono solo alle battute iniziali. Nel mirino della Procura, infatti, anche i carenti sistemi di sicurezza del carcere: è la seconda evasione in un anno. Uno dei sospetti è che i fuggiaschi possano avere avuto appoggi o agevolazioni interne alla casa circondariale, o che possano aver approfittato di controlli negligenti.
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Il Messaggero