Posti di blocco a blindare le frontiere, occhi puntati sui valichi e in tutte le regioni di confine. Controlli serrati nelle stazioni ferroviarie e in quelle degli autobus diretti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La pista più promettente, comunque, porta al Nord, dove gli evasi potrebbero essersi riparati in attesa di attraversare il confine. Probabilmente c'è un complice ad aiutarli, lo stesso che potrebbe averli attesi fuori dalla prigione a notte fonda, forse a bordo di un'auto. Lo stesso che li avrebbe tenuti nascosti per giorni, dopo che i malviventi sono riusciti a mettere a segno un colpo studiato nei minimi dettagli.
LA DINAMICA
Un'evasione degna delle migliori pellicole crime. Hanno segato le sbarre della finestra della cella e si sono calati di sotto con delle lenzuola. Per ingannare le sentinelle, hanno modellato delle sagome usando bottiglie e cartoni nascosti nelle loro brande. Sono ancora a piede libero, ma la latitanza avrebbe le ore contate. Il livello d'allerta è massimo: i tre sono pericolosi. Basho Tesi, 35 anni, stava scontando l'ergastolo per aver ucciso una coppia. Ilir Pere e Mikel Hasanbelli, invece, erano in carcere per droga e prostituzione. Gli investigatori li stanno braccando per costringerli a commettere un passo falso. I loro identikit sono stati forniti a tutte le forze dell'ordine, comprese la Polizia di frontiera e la Polfer. A dirigere le ricerche, il Nucleo investigativo della polizia penitenziaria. La priorità è la cattura, ma le indagini della pm Plastina sono solo alle battute iniziali. Nel mirino della Procura, infatti, anche i carenti sistemi di sicurezza del carcere: è la seconda evasione in un anno. Uno dei sospetti è che i fuggiaschi possano avere avuto appoggi o agevolazioni interne alla casa circondariale, o che possano aver approfittato di controlli negligenti.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero