Il cortocircuito stavolta è puramente linguistico. E in IV Municipio, quello che a primo impatto sembra un esercizio tautologico condotto un po' maldestramente, si...
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Si legge nel testo, che in poche ore sta facendo il giro su decine di bacheche: «Il presidente (il grillino Francesco Brizzi ndr) comunica ai consiglieri che la seduta è pubblica ma non è consentito l'ingresso del pubblico all'interno dell'aula consiliare per questioni di ordine pubblico; che comunque, a parte ciò, la seduta è pubblica come in ogni altra occasione».
Come interpretarla dunque? Si poteva o non si poteva entrare per assistere al consiglio municipale? Neanche a dirlo la foto - che immortala il passaggio del verbale - sta facendo il giro dei social, scatenando commenti molto ironici. «Celebrato il funerale della lingua italiana - tanto per citarne uno - preoccupiamoci di trovare una logica».
Tuttavia, sorrisi e ilarità a parte, all'epoca della riunione il IV Municipio stava vivendo dei giorni molto particolari con le rivolte di alcuni residenti contro i migranti dei centri d'accoglienza sparsi nel territorio. E proprio per questo, «per evitare occupazioni d'aula - spiega il consigliere del Pd, Massimiliamo Umberti - fu presa questa precauzione, certo espressa e messa a verbale in maniera decisiamente poco chiara e senza prima esser stata discussa nella riunione dei capigruppo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero