Vivere a Roma, la città senza marciapiedi

Vivere a Roma, la città senza marciapiedi
Nel mio quartiere addirittura i marciapiedi non ci sono proprio, bambini e disabili devono dribblare le auto e nessuno protesta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel mio quartiere addirittura

i marciapiedi non ci sono
proprio, bambini e disabili devono
dribblare le auto e nessuno protesta più
@Rinascimentorom

Un tempo si diceva che il grado di civiltà di un popolo si misura dalla quantità di fontane pubbliche presenti nelle sue città, cosa probabilmente vera finché l’acqua corrente non è arrivata nei rubinetti di tutte le case. Nel mondo di oggi probabilmente un parametro più indicativo potrebbe essere lo spazio riservato ai marciapiedi, e se è così allora Roma può essere considerata a tutti gli effetti una città del terzo mondo.

In realtà i marciapiedi ci sarebbero, talvolta anche discretamente larghi, se non venissero utilizzati per scopi impropri. Servono infatti alle macchine per parcheggiare, ai motorini per sgommare, ai ristoratori per ristorare, alle bancarelle per bancarellare, ai cani per defecare e un po’ a tutti per depositare i rifiuti che (per evidenti ragioni di capienza) non è possibile scaricare nei cassonetti. Servono insomma a mille funzioni, magari anche importanti, ma certo non a quella per la quale in teoria sarebbero nati, quella funzione che contengono persino nel loro nome: consentire agli esseri umani di marciare, di camminare, di correre volendo, e perché no anche di avanzare in carrozzina se si è disabili.

Nella storia di questa città tutti i sindaci hanno sempre promesso di liberare le strade dal traffico, ma in tanti anni non ci sembra di ricordare nessun sindaco (o aspirante tale) che abbia assunto l’impegno di liberare i marciapiedi per restituirli ai nostri piedi. Forse perché noi cittadini-elettori siamo i primi a non tenerci più di tanto, avendo a cuore soprattutto le nostre auto da parcheggiare e i nostri cani da far defecare.

pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero