Cigni (o pellicani) a Fregene: invaderanno Roma come i gabbiani?

I cigni a Fregene
​«Mo a Fregene ciavemo pure i pellicani» dice Bruno, che sfrutta le sue mattine libere da pensionato per andare al mare a godersi il bel sole di questo tiepido...

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​«Mo a Fregene ciavemo pure i pellicani» dice Bruno, che sfrutta le sue mattine libere da pensionato per andare al mare a godersi il bel sole di questo tiepido ottobre. Agli amici increduli Bruno mostra foto scattate con un telefonino: in effetti è tutto vero, a parte il fatto che gli uccelli acquatici in gita sul litorale romano non sono pellicani, bensì cigni.


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È da un po’ che sulle spiagge tra Ladispoli e Fregene si incontrano gli splendidi volatili bianchi (questi sono un po’ grigetti in verità). Con ogni probabilità sono gli stessi che si sono stabiliti da un po’ di anni nella palude di Torre Flavia, e che hanno anche messo su famiglia – ovvero nidificato – diventando a tutti gli effetti cigni romani: per gli animali, al contrario che per gli esseri umani, lo ius soli vale. Anno dopo anno, i pennuti di Ladispoli si fanno coraggio, si avventurano sull’arenile, prendono confidenza con i bagnanti che per avvicinarli offrono panini e biscotti, cosa che peraltro non bisognerebbe fare: potrebbe nuocere alla salute degli uccelli e li disabitua a procurarsi il cibo da soli.



Bruno parla di questi cigni (che per lui restano pellicani) come di una bella novità, ma con una certa preoccupazione: «Stai a vedere che tra qualche anno ce li ritroveremo in città, a migliaia, a rovistare tra i rifiuti insieme con i gabbiani».

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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