Roma, briscola vietata al centro anziani: «Troppe parolacce»

Roma, briscola vietata al centro anziani: «Troppe parolacce»
In punta di piedi a casa della figlia «per non disturbare», le foto sbiadite nel portafogli, sul tavolo «quell'attrezzo» che non si sa usare ma che...

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In punta di piedi a casa della figlia «per non disturbare», le foto sbiadite nel portafogli, sul tavolo «quell'attrezzo» che non si sa usare ma che è l'unico mezzo per sentire la voce del nipote. E il pomeriggio, tutti al centro anziani autogestito di Frascati in via Matteotti: per socializzare, condividere gli acciacchi e non sentirsi più diversi. Ma qualcosa si è incrinato negli sguardi sereni e gentili di circa 500 vecchine e vecchini. Ormai ci sono due fazioni: «Fuori i bestemmiatori, devono essere espulsi!» gridano la maggior parte dei frequentatori. «No, noi da qui non ce ne andiamo e vogliamo giocare a carte» la risposta del gruppo di irriducibili giocatori di carte che si animano così tanto per una briscola che le grida e le bestemmie vengono sentite da tutto il paese. Alla fine la direzione del centro ha deciso: «La situazione non è più sostenibile, adesso basta, dal primo maggio il gioco delle carte è sospeso per un mese».


LA RIVOLTA
Ed è scoppiata la rivolta: nel paesino a pochi chilometri da Roma c'è il gruppo di pensionati armati di mazzi di carte ormai sul piede di guerra, decisi a non arrendersi. A Frascati il caso «bestemmie al centro anziani» fa discutere tutto il paese. Anche perché la struttura è molto frequentata. Da tempo, dopotutto, i responsabili del centro diurno autogestito, dopo le proteste degli altri frequentatori e del condominio vicino, avevano affisso cartelli: «Vietato bestemmiare». Con il bel tempo, poi, le partite a carte si giocano all'aperto nel cortile e i vicini hanno iniziato a lamentarsi. «È da tempo che chiediamo un provvedimento, non se ne può più: bestemmiano tutto il giorno, qui ci sono bambini» hanno detto. Ma le «sollecitazioni» ai vecchini irriverenti non sono servite a nulla ed è scattata la sanzione nel centro di proprietà del comune di Frascati e autogestito da un comitato. I vecchini infervorati per il gioco della briscola e dello scopone scientifico, non sono proprio riusciti a limitarsi, a mettere un freno alla loro esuberanza.

LA BUROCRAZIA
Una storia quasi surreale che sta provocando anche un po' di ilarità nel paese per l'irruenza e l'irriverenza del gruppo di giocatori. Un po' come quei ragazzini che riempiono i social di video con gesta per bullizzare atrocemente (non si pensa mai alle conseguenze) altri coetanei o addirittura i prof. Qui, la voglia di protagonismo, di farsi accettare dal branco non c'entrano nulla. E non c'entra neanche il gioco d'azzardo: sui tavoli del centro dove si fanno molte attività si giocano soltanto caramelle o caffè. alla base della storia c'è solo l'infuocata passione per le carte, e un po' di irriverenza verso regole e regolamenti. A proposito: il centro non ha un regolamento, quindi formalmente non può espellere gli irriducibili delle bestemmie. Un intoppo burocratico, un impasse fastidiosissimo che rischia di far esplodere la querelle nel paesino.

IL GALATEO
Nell'avviso affisso nel centro dove si parla di «ripetute sollecitazioni indirizzate ai giocatori di carte» c'è scritto che per eventuali reclami ci si deve rivolgere al Comune.

Alessia De Carli, assessore alle Politiche Sociali commenta senza riuscire a nascondere il sorriso: «È una vicenda bizzarra, ma vorrei sottolineare che la stragrande maggioranza dei frequentatori del centro sociale diurno è costituita da persone educate che rispettano regole e galateo. Ci sono però persone troppo impulsive che non si rendono conto di trovarsi in un centro culturale e sociale. Non possiamo intervenire sulle decisioni prese dal comitato direttivo, ma ci impegniamo presto a dotare tutti i quattro centri anziani della nostra città di un regolamento che preveda anche l'espulsione».

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Il Messaggero