Roma, appartamento popolare a Villa Glori: ma vive con papà a Fontana di Trevi

Sarà pure «umida», come disse il papà intervistato su queste colonne, ma evidentemente nella casa del Comune - 90 metri quadri con affaccio mozzafiato su...

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Sarà pure «umida», come disse il papà intervistato su queste colonne, ma evidentemente nella casa del Comune - 90 metri quadri con affaccio mozzafiato su Fontana di Trevi, per 286 euro al mese - troppo male non si sta. Difatti insieme all'inquilino dell'appartamento vista capolavoro del Barocco, sembra abitare pure il figlio. Che però è titolare di una casa popolare della Regione, in una zona tra il Villaggio Olimpico e Villa Glori. «È domiciliato qui a Trevi, ma ha la residenza in una casa dell'Ater...», raccontò il padre, spiegando poi che il figlio è «invalido, ha la dislessia...».

Dopo l'articolo del Messaggero, l'agenzia regionale si è attivata e ha incaricato dell'indagine gli agenti della Polizia locale. I caschi bianchi si sono già recati al Villaggio Olimpico, per capire se effettivamente l'appartamento della Pisana è abitato oppure no. L'obiettivo è chiaro, spiegano dall'agenzia regionale: tocca scongiurare il «mancato utilizzo» di un bene pubblico, cosa che purtroppo avviene di frequente. Senza contare chi, una volta ottenuta la licenza d'affitto, poi cede la casa a qualcun altro, tutto in nero, neanche a dirlo.

Affittopoli, l'inquilino: «La casa a Fontana di Trevi? Pago 286 euro, ma è tanto umida»
 

LA REGOLARIZZAZIONE
Gli accertamenti dell'Ater e dei vigili sono ancora in corso, ma qualcosa è venuto fuori. Per esempio pare che l'immobile sia stato occupato nel 1994 e che nel 1999 l'inquilino abusivo abbia chiesto una sanatoria. L'atto di regolarizzazione del Campidoglio, che gestisce materialmente le assegnazioni negli alloggi Ater, sarebbe stato sfornato nei primi mesi del 2016. Ribatte quindi la famiglia dell'affittuario: «Nostro figlio ha un contratto di affitto stipulato dal notaio, siamo perfettamente in regola con la legge». Il punto su cui ora l'Ater vuole vederci chiaro, però, è un altro: e cioè se l'immobile è realmente abitato oppure no. Proprio perché il padre, funzionario del Campidoglio ormai in pensione, ha affermato che il figlio è «domiciliato» nell'appartamento del Comune, che si affaccia sulla fontana gioiello voluta da papa Clemente XII.
AFFITTO STRACCIATO

Per quella casa, la famiglia in questione paga 286 euro al mese, 80 in più di quanto sborsava nel 2015, l'anno dello scandalo Affittopoli. Poi il Campidoglio, compresa la giunta Raggi, promise di adeguare finalmente i canoni ai livelli di mercato. Ma da allora gli unici ritocchi che si sono visti - minimi, ridicoli in confronto al valore reale dell'immobile - sono quelli dettati dall'Istat. E dire che la famiglia che abita in questa casa centralissima, al primo piano di un palazzo tutto mosaici e statue, guadagna quasi 3mila euro al mese di pensione, come spiegò il padre dell'inquilino Ater. «Ma per stare qui, a Trevi, saremmo disposti anche a pagare di più - disse - anche 6-700 euro al mese». Che offerta generosa, per una casa così.
L. De Cic.
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Il Messaggero