Roma, cartelloni pubblicitari: il Comune riduce gli spazi disponibili

Roma, cartelloni pubblicitari: il Comune riduce gli spazi disponibili
Via libera definitivo al piano esecutivo per la riforma dei cartelloni pubblicitari. Lo annuncia in Campidoglio spiegando che ieri la Giunta capitolina ha approvato la delibera...

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Via libera definitivo al piano esecutivo per la riforma dei cartelloni pubblicitari. Lo annuncia in Campidoglio spiegando che ieri la Giunta capitolina ha approvato la delibera conclusiva dell'iter per i piani di localizzazione degli impianti pubblicitari, prevedendo una «riduzione consistente dei cartelloni che passano dagli attuali 28 mila a circa 15mila, mentre la superficie espositiva passa dai 166 mila metri quadrati a poco più di 61 mila metri

quadrati».

«Inoltre, per contrastare l'abusivismo, nella nuova banca dati ogni impianto avrà una 'carta d'identità' con ubicazione, tipologia, formato, proprietà, il valore reale in canone e tributi certi per le casse dell'amministrazione», si legge nella
nota.

Il sindaco Virginia Raggi parla di «una svolta per Roma», con un numero di cartelloni «dimezzato. «Abbiamo approvato i piani per gli impianti pubblicitari - afferma l'assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Adriano Meloni - uno strumento che darà regole certe e una sana concorrenza al settore, ma soprattutto assicurerà decoro ad una città con un immenso patrimonio di bellezza storica e artistica. Grazie al proficuo impegno di cittadini, associazioni e di tutti i Municipi, con questo strumento poniamo, infatti, regole per il rispetto dei monumenti e mettiamo un argine contro l'abusivismo a garanzia del decoro e delle imprese sane». «Il prossimo passo, prima delle gare che metteranno a bando i circuiti, sarà un'anagrafe tributaria del servizio affissioni pubblicità, una banca data integrata con la carta d'identità di ogni impianto e il suo valore, in modo da garantire all'amministrazione entrate certe e stabili, al servizio della città e dei romani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero