Si terrà domani a Palazzo Chigi l'atteso incontro tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il premier Giuseppe Conte. Il faccia a faccia, di cui si parla da mesi, segue...
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Fino ad ora le interlocuzioni della sindaca non hanno trovato intoppi. Anche perché si basano su quanto è stato inserito nel contratto di governo: l'intenzione di «rilanciare il disegno attuativo delle disposizioni costituzionali su Roma Capitale con legge dello Stato» e di sancire «un nuovo Patto tra la Repubblica e la sua Capitale, restituendole nuova e definitiva dignità».
«Sta andando bene, stiamo continuando ad incontrare ministri. Il tema su cui concordiamo tutti è la questione dei poteri speciali per Roma. Su questo mi sembra siamo molto allineati. Mi auguro che a breve ci saranno novità'», preannuncia la stessa Raggi in mattinata nel corso della visita ad una scuola dell'infanzia di periferia. Mentre si prepara a quello che domani potrebbe essere il vertice risolutivo.
Nel dialogo con il governo gli step a cui punta il M5S capitolino erano emersi già a giugno, negli stessi giorni in cui Beppe Grillo auspicava la trasformazione di Roma in una «Città stato». Primo: portare a casa i decreti attuativi della vecchia riforma su Roma Capitale, con risorse adeguate alla Capitale per le funzioni che svolge. Secondo, ampliare i poteri della Città Eterna, ad esempio sul fronte dei trasporti. Terzo, più di lungo periodo rivederne l'assetto istituzionale. Sull'entità dei fondi che potrebbero essere richiesti dal Campidoglio allo Stato a Palazzo Senatorio nessuno si sbilancia. Ed anzi a più riprese Raggi ha di recente sottolineato di non voler affatto batter cassa. Ma resta agli atti una passata dichiarazione della sindaca che, rivolta al precedente esecutivo, quantificava in 1,8 miliardi le risorse extra necessarie per finanziare gli interventi inseriti nella cosiddetta Agenda per Roma. Quello che, anche ufficialmente, l'inquilina del Campidoglio non ha mai taciuto è la richiesta di un'interlocuzione diretta con l'esecutivo senza l'intermediazione della Regione e di un trattamento alla pari delle altre Capitali «per essere altrettanto competitiva e diventare volano per l'Italia».
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Il Messaggero