Roma, dopo 11 sindaci in pensione storico guardiaportone del Campidoglio

Roma, dopo 11 sindaci in pensione storico guardiaportone del Campidoglio
Festa in Campidoglio per Bruno Matteotti, storico guardaportone del Comune di Roma da oggi in pensione. E questa mattina a Palazzo Senatorio è stata organizzata dai suoi colleghi...

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Festa in Campidoglio per Bruno Matteotti, storico guardaportone del Comune di Roma da oggi in pensione. E questa mattina a Palazzo Senatorio è stata organizzata dai suoi colleghi una piccola festa in Sala del Carroccio per salutare il 62enne con alle spalle 42 anni di servizio in Campidoglio. Presente anche il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha consegnato a Bruno una medaglia ed una lettera d'encomio.




«È uno dei guardaportone che ho conosciuto per primo nel momento in cui mi sono insediato e fa parte di quel gruppo di persone che davvero lavora con abnegazione tutti i giorni della settimana. Lui è uno di quelli che ha indossato fino ad oggi nelle occasioni importanti, come le visite dei Capi di Stato e di grandi personaggi, la divisa storica dei Fedeli di Vitorchiano, una divisa particolarmente elegante, gialla e rossa, che dà al Comune l'eleganza e il ricordo della sua storia anche se sono cambiati tempi e millenni».



«Vado in pensione dopo 42 anni, 6 mesi e 21 giorni di servizio - commenta l'ex dipendente capitolino - Adesso farò il nonno, farò ginnastica. La vita ricomincia». E confessa un sogno: «Mi piacerebbe andare all'università per studiare Storia medievale». Bruno Matteotti ha lavorato in Campidoglio sotto 11 sindaci della Capitale: dal democristiano Darida al comunista Petroselli fino agli ultimi ex primi cittadini Rutelli, Veltroni e Alemanno.



«Sono entrato il 1 luglio 1972 in Campidoglio - racconta lo storico guardaportone - Poi subito dopo, il 15 luglio, sono partito per il servizio militare e sono ritornato il 5 di novembre del 1973. Allora il sindaco era Clelio Darida, c'era ancora la vecchia Democrazia Cristiana. Poi c'è stato l'avvicendamento di Argan, Petroselli, Vetere, Giubilo, Signorello, Carraro, Rutelli, Vetroni, Alemanno e ora Marino. Ognuno di loro ha lasciato la sua impronta, come gli attori fanno ad Hollywood. Non ricordo uno buono o uno cattivo, hanno lavorato tutti e io ho servito tutti e undici allo stesso modo. Per me sono stati undici sindaci che ho avuto il piacere di servire perchè ho servito la città di Roma». «Lascio il Campidoglio come il primo giorno in cui sono arrivato: con emozione», sospira Bruno da domani ex dipendente capitolino.
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Il Messaggero