Più fondi per opere pubbliche e manutenzione cittadina, a partire dai Municipi, con la grande incognita della Tari, legata a doppio filo al futuro dello smaltimento dei...
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Il bilancio complessivo è di 4.612.630.060 euro, in calo di circa 27 milioni rispetto al previsionale 2017. «Tale differenza è da imputare sostanzialmente ai minori trasferimenti statali e regionali (meno 8,4 milioni) e al lavoro di pulizia sulle sanzioni, in particolare derivanti da infrazioni al codice della strada - spiegano in Campidoglio - Tale mancanza di risorse viene compensata in parte da un aumento di altre entrate per circa 44 milioni di euro e in parte dai risparmi effettuati», tra cui i «5 milioni in meno di interessi passivi (riduzione dovuta alla rinegoziazione dei mutui) e i 29 milioni di minori spese».
Le tariffe per i servizi comunali dovrebbero restare invariate - dai nidi alle mense scolastiche, fino ai mercati rionali - ma c’è la forte incognita della Tari. Per legge la tariffa deve coprire interamente i costi del servizio svolto dall’Ama, ma i dubbi sullo smaltimento dell’indifferenziato potrebbero nascondere una nuova stangata sulle bollette. La giunta, infatti, per il momento ha approvato il solo Piano finanziario 2018 del servizio, rimandando ad altro provvedimento la determinazione delle tariffe. «La sindaca dovrebbe esercitare i propri poteri nella gestione del ciclo di rifiuti - attacca Michela Di Biase, capogruppo capitolino Pd - Roma continua a mandare i suoi rifiuti fuori regione: se avesse sviluppato impianti di prossimità per trattamento in proprio dei rifiuti o per lo stoccaggio in attesa del trattamento, il risparmio complessivo sarebbe di circa 58 milioni».
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Il Messaggero