Opere d'arte al posto delle buche? A Roma si può fare un'altra Sistina

Opere d'arte al posto delle buche? A Roma si può fare un'altra Sistina
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«Qui giace una buca 2017-2019». Così si legge al centro di un’elegante composizione di maioliche, su un marciapiede di Terracina. Il romano a passeggio al mare nel fine settimana nota la curiosa decorazione e pensa, innanzitutto, che quella delle buche evidentemente non è un’esclusiva di Roma. Poi si chiede: chi sarà l’autore di questa burla? Chi si è messo con la calce e la cazzuola a piastrellare la strada pubblica? E se la data di realizzazione è il 2019, come è possibile che in questi due anni il Comune non sia intervenuto per rimuovere quella che in tutta evidenza è una presa in giro rivolta all’amministrazione? La risposta è che l’ironica lapide alla buca è opera di uno street artist senza volto (a quanto pare non si può essere artisti di strada se non si è senza volto) noto in Europa con lo pseudonimo di Ememem, inventore di un genere chiamato “flacking” e che consiste appunto nel riparare le buche con maioliche e decorazioni astratte, trasformando una bruttura in un’opera d’arte. Ma la cosa più curiosa è che la riparazione creativa di Ememem è stata non solo tollerata ma addirittura promossa, commissionata dal Comune. Un segno di autoironia che in fondo fa onore all’amministrazione terracinese, e che potrebbe essere uno spunto per la Capitale. Con le voragini di Roma si potrebbe pensare in grande, magari ne nascerebbe una nuova Cappella Sistina.

pietro.piovani@ilmessaggero.it

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Il Messaggero