La buca, lo schianto, le medicazioni in ospedale e poi la multa per aver calpestato l'aiuola e non aver evitato il fosso (rigorosamente non segnalato). Ha davvero...
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LA PAURA
«Quando mia moglie mi ha chiamato per raggiungerla dopo essersi fatta male, non credevo a quello che era accaduto - racconta Eugenio Fantusati, archeologo - passeggiava semplicemente con il cane tenuto al guinzaglio al di fuori di quella che una volta avrebbe potuto essere definita aiuola, l'animale faceva rotolare una palla stretta tra i denti nella zona erbosa. Mia moglie ha fatto un passo all'interno dell'area verde per recuperare il gioco, ed è sprofondava fino al femore con la gamba destra in una cavità in cemento attigua ad un tombino, celata alla vista dall'erba che la ricopriva». La malcapitata, in preda allo shock ed al comprensibile spavento, invocava telefonicamente l'intervento dei vigili prima di recarsi al pronto soccorso per verificare l'effettiva gravità dei danni subiti. «La pattuglia dei vigili, una volta arrivata sul posto - continua Fantusati - dopo aver recintato l'area incriminata e redatto il verbale sulla base del racconto di mia moglie, ha pensato bene di elevare una multa nei suoi confronti per aver calpestato il prato». Oltre al danno la beffa, sarebbe il caso di dire. In realtà piuttosto che nell'ennesima buca cittadina, si è piombati nel paradosso. «E pensare che li ho chiamati proprio io per evitare che altre persone si facessero male».
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Il Messaggero