Roma, acqua razionata: rubinetti chiusi per 8 ore al giorno

Otto ore senza acqua, sia di giorno che di notte. Dal 28 luglio a turno un milione e mezzo di romani sarà coinvolto nel piano di razionamento che sta predisponendo Acea Ato...

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Otto ore senza acqua, sia di giorno che di notte. Dal 28 luglio a turno un milione e mezzo di romani sarà coinvolto nel piano di razionamento che sta predisponendo Acea Ato 2, dopo l'ordinanza emanata dalla Regione a tutela del lago di Bracciano. Un provvedimento che, secondo l'azienda, rende inevitabili le ripercussioni sulla normale erogazione di acqua potabile nella Capitale, almeno fino a quando la situazione non cambierà radicalmente, con la fine della siccità. Interessati dalla riduzione dell'acqua anche ministeri, ospedali, istituzioni, ambasciate, forze dell'ordine, case di cura. «La rete è unica e interconnessa» spiegano da Acea, impossibili le eccezioni.


LE IPOTESI
I dettagli del piano saranno messi a punto e divulgati nei prossimi giorni. Di certo si sa che saranno coinvolti tutti i Municipi della Capitale, con una rotazione che porterà a interruzioni di 8 ore su 24, nei giorni interessati, della fornitura idrica, divise in tre fasce orarie giornaliere, giorno e notte: per ogni quartiere della città saranno via via comunicate le fasce orarie di sospensione del servizio, in modo da permettere ai cittadini interessati di attrezzarsi per tempo.

Chi non ha a disposizione autoclavi, cisterne o altri strumenti per accumulare riserve d'acqua, però, dovrà prepararsi ad affrontare periodi di alcune ore con i rubinetti a secco. Se non piove e se il lago continua a scendere la limitazione continuerà a oltranza, fino alla fine dell'anno, con interruzioni a rotazione nei vari quadranti della Capitale.

LE SOLUZIONI

Difficile ipotizzare piani alternativi, a mano di un'improvvisa fine della siccità straordinaria di questo periodo. «Coinvolgerà cittadini, attività produttive, turistiche, i palazzi delle istituzioni, il Vaticano», è la conferma dei tecnici. «In sette giorni non troveremo altra soluzione che razionare l'acqua a 1,5 milioni di romani, alle attività produttive, turistiche, ai palazzi delle istituzioni, al Vaticano: questo succederà - spiega il presidente di Acea Ato 2, Paolo Saccani - Non faremo il bene dell'immagine della Capitale d'Italia». Secondo il manager la decisione della Regione è «abnorme e illegittima». Dagli anni 90 Acea ha una concessione per usare le acque del lago: 1100 litri al secondo, fino a un massimo di 5000 in casi limite. Azzerare la derivazione da Bracciano «fa risparmiare 1,5 millimetri ma porterà agli abitanti di Roma pesantissimi disagi - aggiunge Saccani - il livello del lago di Bracciano è basso in questo momento, ma è 90 centimetri in meno rispetto all'anno scorso su un lago di 160 metri di profondità». Dal prossimo fine settimana, a meno di sorprese in extremis, anche a Roma l'acqua sarà a rotazione.
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Il Messaggero