Roma, spacca una bottiglia e taglia la gola a un ragazzo: arrestato

Roma, spacca una bottiglia e taglia la gola a un ragazzo: arrestato
«Vasta ferita laterocervicale da taglio». È questa la frase con cui i sanitari dell'ospedale San Pietro hanno catalogato il taglio alla gola con cui...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Vasta ferita laterocervicale da taglio». È questa la frase con cui i sanitari dell'ospedale San Pietro hanno catalogato il taglio alla gola con cui è arrivato al pronto soccorso, qualche notte fa, un ragazzo di origini brasiliane. La vicenda, poi risolta dalla Polizia di Stato, inizia con una serie di telefonate al 112 che segnalavano una grave aggressione in un bar della Cassia. Ad intervenire è stato l'equipaggio del commissariato Ponte Milvio, diretto da Filiberto Mastrapasqua. Gli investigatori hanno ricostruito l'accaduto: un ragazzo, marocchino di 29 anni, per motivi da accertare, al culmine di una lite ha spaccato una bottiglia e ha sferrato un colpo verso il volto del brasiliano, ferendolo al collo.


La grave lesione non è risultata, al momento, fatale, solo per la vicinanza tra il bar e l'ospedale. Gli investigatori che hanno ispezionato il luogo del reato all'interno di un cassonetto hanno rinvenuto l'arma del delitto e acquisito alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno permesso di arrivare all'identificazione dell'aggressore. Il marocchino sin dai primi istanti si era reso irreperibile; nella sua abitazione sono stati però sequestrati gli abiti, intrisi di sangue, che indossava al momento dell'aggressione.

Gli investigatori hanno intercettato una conversazione dell'uomo in cui diceva alla compagna che stava andando in ospedale perché durante la lite si era ferito anche lui e ieri i poliziotti hanno trovato il marocchino in un pronto soccorso del centro. L'uomo, dopo essere stato curato e dimesso con una prognosi di 9 giorni, è stato condotto presso il carcere romano di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero