«Non ne eravamo al corrente, pensavamo che non avvenisse, lo abbiamo appreso ora dalla stampa. Non c’è nessun permesso da parte del Vicariato per il pagamento...
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«Non c’era stata segnalata questa prassi del biglietto per la Bocca della Verità - continuano dal Vicariato - Qualche anno fa venne fatta la segnalazione di un’iniziativa simile sempre dal Rettore di Santa Maria in Cosmedin - raccontano - e fu risposto subito con una fitta corrispondenza che non era possibile, nè lecito istituire un biglietto in una chiesa. E si diffidava dal farlo. Il Vicariato, dunque, si era pronunciato e aveva chiesto di interrompere il progetto». E adesso che succede? Scattano le verifiche e partirà il provvedimento dagli uffici del Vicariato. «Operazioni del genere non si possono intraprendere in una chiesa a Roma, il permesso non l’avrebbero mai dato, non si può pagare un biglietto a Roma per entrare in una chiesa, sebbene in altre città si paghi un biglietto per entrare nelle cattedrali» ci tengono a sottolineare dal Vicariato. Vero che la Bocca della Verità è il simbolo di un monumento profano. «Però rientra nel contesto di una chiesa e il biglietto non si addice ad uno stile evangelico», commentano dalla Diocesi.
LE REAZIONI Il chiarimento arriva in serata, dopo una giornata di fuochi incrociati tra gli operatori turistici divisi su due fronti, le perplessità ma anche le cautele del Ministero per i Beni culturali e per il turismo di fronte ad una operazione di cui erano tutti all’oscuro, il silenzio da parte del personale della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, basilica cattolica di rito greco-melchita, guidata dal Rettore Mtanious Hadad.
Il Messaggero