Doveva essere un gioco che invece si è trasformato in un dramma. Stava giocando con una bottiglietta di alcol: ne versava il contenuto in un bicchiere poi ha provato a...
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Un dramma che si è verificato in un call center in zona Marconi. Il padre ha cercato di spegnere le fiamme sul corpicino del figlio. Per questo ha riportato ustioni alle mani. In pochi minuti sul posto è accorsa un'ambulanza che ha trasportato il minore nel reparto Grandi Ustionati del Sant'Eugenio. La vittima del gioco è un bambino egiziano che è nato a Roma dove lavora la famiglia che gestisce un call center in via Federico Guarducci, una traversa di viale Marconi poco distante da via Enrico Fermi.
Il dramma si è registrato nel pomeriggio e ad occuparsene sono gli agenti del commissariato San Paolo che stanno indagando per ricostruire come effettivamente siano andate le cose. Pochi i dubbi, però, che si sia trattato di un incidente. La madre ha affidato il figlio al padre nel negozio. La donna è andata a fare la spesa nelle bancarelle poco distanti. Il genitore ha controllato il figlio e non si è preoccupato quando il bambino è andato a giocare nel sottoscala. Il padre è rimasto nel negozio al livello della strada a servire i clienti. Sembrava un pomeriggio come tanti altri.
Infatti, così come hanno ricostruito gli investigatori, spesso il bambino passava una o due ore al giorno nel negozio di famiglia. Invece, il minore si è messo a giocare con una boccetta di alcol etilico. Doveva essere solo un gioco nell'incoscienza di un bambino. Il minore versava il liquido in un bicchiere e poi con un accendino gli dava fuoco per vedere la fiammata. Sembra che abbia ripetuto l'operazione più volte fino a quando c'è stata la fiammata fatale: il fuoco ha attecchito sui vestiti sintetici del bambino e in un attimo l'ha trasformato in una torcia umana.
Il padre ha sentito le grida ed è andato subito in aiuto del figlio. Ha cercato di spegnere le lingue di fuoco con le mani. Solo in parte c'è riuscito. Sono intervenuti anche altri commercianti che hanno usato un asciugamano.
I SOCCORSI
Ma quando è accorso il personale dell'ambulanza la situazione è apparsa gravissima. Il corpicino presentava ustioni dappertutto. Ustioni di secondo grado. Il piccolo egiziano è in gravi condizioni ma grazie al tempestivo intervento del padre potrebbe riuscire a sopravvivere alle gravi piaghe procurate dal fuoco. «In strada ho visto quello che rimaneva della camicia del bambino - racconta un testimone - si era trasformata in un lembo incenerito. Una vera tragedia».
Gli inquirenti vogliono capire a fondo il comportamento del padre che potrebbe rischiare di essere indagato per difendersi dall'accusa di mancata custodia di minore. Un'accusa che per ora appare remota ma che potrebbe scattare d'ufficio. I testimoni hanno raccontato che il genitore è stato sempre presente e che il sottoscala si trova molto vicino al piano di lavoro. Insomma, sembra che il padre ha fatto tutto quello che poteva fare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero