Roma, bengalese massacrato dal branco: per il gip «mostrata violenza e disprezzo»

«L'indagato non è meritevole di alcuna fiducia che induca all'adozione di altre misure» rispetto alla detenzione in carcere. È quanto scrive il...

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«L'indagato non è meritevole di alcuna fiducia che induca all'adozione di altre misure» rispetto alla detenzione in carcere. È quanto scrive il gip di Roma, Elvira Tamburelli, nell'ordinanza con cui ha confermato il carcere per Alessio Manzo, il giovane di 19 anni accusato del tentato omicidio (aggravato dall'odio razziale) di un bengalese picchiato, assieme ad altre quattro persone, a piazza Cairoli, in pieno centro a Roma la notte tra il 28 e il 29 ottobre. Per il giudice la detenzione a Regina Coeli di Manzo è «l'unica misura idonea e adeguata». Per il giudice l'arrestato ha mostrato «tracotanza, violenza e il disprezzo nei confronti del cittadino straniero che non lasciano dubbi alla libera determinazione dell'azione delittuosa». Il magistrato ritiene, inoltre, «concreto e assai elevato il pericolo di reiterazione di analoghi comportamenti». Il gip ritiene inoltre «illuminante in senso decisamente negativo» della personalità dell'indagato «proprio la determinazione sprezzante e sopraffattrice esplicitata con il tornare indietro per infierire ancora pericolosamente sulla vittima, con ciò rivelandone l'inclinazione aggressiva assai spiccata, nonostante l'età giovanissima».
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Il Messaggero