In manette il Re di Roma. La banda della Magliana sembra non morire mai. I carabinieri, oggi all’alba, hanno arrestato Salvatore Nicitra, un padrino, originario di Palma di...
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Roma, le mani della Magliana sul gioco d'azzardo: 38 arresti, anche l'ex boss Nicitra
Avendo recitato un ruolo di primo piano nella banda romana, Nicitra era sodale dei tanti killer e spacciatori che la componevano. Si era conquistato, a suon di affari sporchi e di esecuzioni il suo regno: quello di Casalotti, Primavalle, Montespaccato, Cassia, Monte Mario, Aurelio. Ora i carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno scoperto almeno 5 omicidi commessi da Nicitra, accaduti negli anni ’80, ma che hanno un’importanza strategica. Ad esempio il duplice omicidio dei fratelli Belardinelli, freddati a colpi di pistola e che permisero a Salvatore Nicitra d’impossessarsi d’interi quartieri. In molti sapevano che era stato il boss di Palma di Montechiaro ad ucciderli. I carabinieri sono riusciti a provarlo. Così come per altri delitti: quelli di Giampiero Caddeo, dell’omicidio di Paolino Angeli e del tentato omicidio di Franco Martinelli. Ecco che con l’operazione di questa mattina, finalmente le trame criminali di Nicitra sono state smascherate. Continuava imperterrito, il padrino a tessere la sua tela di droga e gioco d’azzardo. In galera con lui altre 38 persone per un’indagine che si è svolta in diverse città italiane ed anche in Austria. Nicitra era già in carcere ma per una storia minore legata alla malavita di Primavalle. Invece, con l’arresto odierno, si scopre la sua vera caratura. Già ai tempi della banda della Magliana lui fu il re del gioco d’azzardo e questo era ancora oggi il suo monopolio. Un’idea criminale quella del gioco e della gestione delle bische purtroppo vincente. Divenne il re dei Video Poker riuscendo ad evitare le pene pesanti, ad esempio, previste dal traffico di droga. Salvatore Nicitra, l’intoccabile è anche lui capitolato sotto le indagini dei carabinieri. Salvatore Nicitra si spostava nel suo regno riverito come accade ai padrini in Sicilia. Un uomo educato, a prima vista pacifico e conciliante ma fino a quando gli conveniva poi dava spazio ai colpi di pistola. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero