A qualche pericoloso emulo di Lewis Hamilton col motore caldo e in vena di gran premi casarecci, la notizia non dispiacerà: la Polizia locale di Roma si ritrova a corto di...
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TEMPI LUNGHI
Dopo la vicenda paradossale delle multe in zona Portonaccio, tutte a rischio annullamento per colpa della segnaletica sbagliata - uno svarione che potrebbe costare caro a Palazzo Senatorio, fino a 23 milioni di euro di cartelle da stracciare - ora vanno kappaò le macchinette abituate a paparazzare le automobili che sfrecciano oltre i limiti sulle consolari. Il dispiegamento di flash, almeno per i prossimi giorni, sarà ultra-contingentato, dalla Cassia all'Aurelia, passando per la Colombo, viale Marco Polo e via Pineta Sacchetti. Pensare che nei primi mesi del 2017 i vigili non erano stati parsimoniosi con gli scatti ad alta velocità: gli ultimi dati disponibili, quelli che vanno da gennaio all'inizio di agosto, dicono che proprio grazie agli strumenti che misurano le auto in corsa, sono state staccate 42.464 contravvenzioni, il 2,5% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ora, però, rischia di esserci una brusca frenata.
I RISCHI
Va detto che la Municipale si è mossa in fretta e ha già stanziato 36mila euro per rimettere in funzione i preziosi marchingegni. Prima di riaverli a disposizione, però, potrebbero passare settimane, forse addirittura mesi. Nel contratto con l'azienda che si è aggiudicata la commessa pubblica, c'è scritto che le riparazioni dovranno essere realizzate «entro il 31 dicembre». Per ogni giorno di ritardo, ha deciso il Comune, l'impresa perderà l'1 per mille del valore dell'appalto. Come a dire: fate in fretta.
Del resto stiamo parlando di uno strumento «indispensabile ed efficace per contrastare il fenomeno dell'incidentalità stradale ed aumentare la sicurezza dei cittadini sulle strade di Roma», c'è scritto nel provvedimento del Comando della Polizia locale. Soprattutto, «il fermo delle apparecchiature - si legge ancora nel documento - comporta un mancato introito per l'amministrazione». Ecco perché è stato ritenuto «sommamente opportuno» assegnare l'appalto e alla svelta.
L'ALLARME
Tutti gli autovelox impiegati nella Città eterna sono «sottoposti a un uso continuativo e gravoso e pertanto sono soggetti a guasti ed inconvenienti tecnici», si legge nelle carte dell'affidamento. Di fatti l'ufficio della Municipale che si occupa degli accertamenti strumentali ha spedito qualche settimana fa una nota piuttosto allarmata per segnalare che su 27 autovelox, 15 ad oggi sono «fermi per guasti tecnici», tanto da rendere necessarie «riparazioni al fine di garantire una omogenea e continuativa attività di contrasto al superamento dei limiti di velocità». Messaggio chiaro: con gli apparecchi più che dimezzati - e 27 autovelox, forse, sono pure pochi per una città come Roma che si allunga su 1.285 chilometri quadrati di strade - diventa difficile tenere sotto controllo anche solo le vie principali dove, soprattutto in certi orari, è facile trovare automobilisti un po' troppo disinvolti con l'acceleratore.
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Il Messaggero