Sull'autobus del diavolo sale un angelo. E tutti fanno gli auguri all'autista

A Roma il 44 è chiamato “l'autobus del diavolo” (lo raccontammo in questa stessa rubrica) perché a bordo succede di tutto, passeggeri che litigano,...

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A Roma il 44 è chiamato “l'autobus del diavolo” (lo raccontammo in questa stessa rubrica) perché a bordo succede di tutto, passeggeri che litigano, capolinea che si spostano, conducenti impazziti che fanno scendere tutti a terra e se ne vanno via (è accaduto davvero qualche anno fa in via Dandolo).




La notizia deve essere arrivata anche su in alto, e forse Qualcuno ha deciso di inviare un angelo a scacciare via il maligno. Così una sera, mentre il 44 attraversava il traffico del centro con il suo carico di passeggeri accalcati, tutti con gli occhi sul cellulare, tutti gravati dal peso dei loro acquisti natalizi, in un silenzio innaturale e ostile, l'angelo si è posato sulla testa di una signora bionda che senza un perché si è avvicinata all'autista e gli ha rivolto ad alta voce gli auguri di Natale. Aggiungendo poi: «Tutti dovrebbero ringraziarla per il servizio che sta svolgendo». Spiazzato dal gesto inaspettato l'autista ha risposto commosso: «Quando ti fanno una cortesia così, gratis, senza tornaconto, ti stupisci». E a quel punto tutti i passeggeri quasi in coro hanno fatto anche loro gli auguri al conducente. Viene in mente il celebre invito della scrittrice Anne Herbert: «Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza senza senso». Frase che sarebbe bello scegliere come motto dei romani per l'anno 2020.


pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero