Da Termini all'Aventino, da Testaccio al Celio, passando per Spagna, Monti, San Saba e Trastevere. Il cuore di Roma racchiuso all'interno delle Mura Aureliane entro la...
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PERCORSI CICLABILI
Il cuore del progetto riguarda le «isole ambientali», vale a dire le zone racchiuse dall'incrocio tra le grandi strade della città. Tutte le vie interne, la cosiddetta viabilità locale, diventeranno «Zone a traffico pedonale privilegiato». Significa che sarà imposto il limite dei 30 chilometri orari e verranno adottate misure di “traffic calming”: quindi saranno installati dossi, elementi dissuasori e chicane.
Le carreggiate poi verranno ristrette, mentre saranno ampliati i marciapiedi. E ancora: una parte delle strade interne sarà riconvertita in percorsi ciclabili, altre zone diventeranno pedonali o semi-pedonali. I sensi di marcia, dentro le isole, poi direzioneranno le auto verso l'esterno, attraverso i «sensi unici contrapposti».
Un cambiamento epocale che stravolgerà la viabilità odierna, dato che le strade locali rappresentano oltre l'85% della rete viaria cittadina e che all'interno delle Mura Aureliane oggi abitano 135mila romani, più altri 197mila che si spostano in questa zona per motivi di lavoro o di studio. Tanto che nelle ora di punta in quest'area gli spostamenti su auto raggiungono quota 27mila. Una mole di veicoli e persone che dovrà per forza di cose cambiare abitudini, altrimenti si ritroverà impantanata nell'enorme rete di strade che avranno i nuovi limiti di velocità.
I TEMPI
L'obiettivo del Piano è proprio questo: «Ridurre il traffico veicolare privato, a seguito del potenziamento del trasporto pubblico collettivo e incentivare gli spostamenti a piedi». Il traguardo finale, nelle intenzioni dell'assessore Improta e del sindaco Marino, è «garantire più alti standard di vivibilità urbana - si legge nel piano - e di sicurezza stradale, oltre a ridurre gli impatti sull'ambiente».
I tempi per mettere a sistema il nuovo modello di viabilità non sono lunghi: il Campidoglio conta di chiudere la pratica entro la fine del 2015 in tutta la cosiddetta «Prima zona PGTU», vale a dire i quartieri dentro le Mura: quindi tutto il Centro storico (Colosseo, piazza Navona, Pantheon, Fontana di Trevi, piazza di Spagna e Quirinale), e anche Viminale, Celio, Colle Oppio, Aventino e Portico d'Ottavia.
LE PERIFERIE
Il limite dei 30 orari per la viabilità locale riguarderà anche quartieri fuori dal perimetro classico del centro, come Esquilino, Termini e San Saba, e anche due delle zone più frequentate dal popolo della movida: Testaccio e Trastevere. Alcuni municipi sono già stati attivati per iniziare a definire nel dettaglio le nuove Isole ambientali dove applicare le restrizioni, e alla lista potrebbero aggiungersi anche quartieri delle zone periferiche della città. Ogni amministrazione locale infatti dovrà individuare la viabilità locale da trasformare in zone 30 «laddove le funzioni e la struttura lo consentano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero