Gli autisti dei bus fanno sul serio: dopo aver appeso i cartelli nei depositi dell'Atac a caccia di volontari - obiettivo: «difendersi da soli» - è pronta a...
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Bus Roma, l'ultima mossa degli autisti: «Difendiamoci da soli, organizziamo le ronde»
I NUMERI
A Palazzo Senatorio c'è preoccupazione. Sia per i numeri delle aggressioni - 63 da inizio anno, 200 in totale se si contano anche le risse tra passeggeri - sia per le possibili reazioni degli addetti. Il neo-assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese, rischia di avere un battesimo di fuoco. «Sono pronto ad ascoltare gli autisti e a capire le loro ragioni - diceva ieri in Campidoglio - ma è chiaro che le ronde non possono essere una soluzione. Servono più agenti delle forze dell'ordine, ancora aspettiamo quelle che ci ha promesso l'uomo del Papete...». Alternative non ci sono, è convinto l'assessore fresco di nomina: «L'idea del bigliettaio a bordo è stata presa in considerazione e studiata, ma avrebbe costi troppo elevati, insostenibili in questo momento. Atac ha anche valutato la possibilità di mettere un secondo dipendente a bordo, su alcune tratte rischiose, come sperimentazione». Ma per ora si punta soprattutto a ottenere più agenti di polizia. Dice no alla «difesa fai-da-te» anche il delegato alla Sicurezza di Raggi, Marco Cardilli: «Capisco certe reazioni dettate dall'emotività, ma le ronde già in passato, in tanti contesti, si sono dimostrate inefficaci. Tocca aumentare la collaborazione con le forze di polizia». Venerdì in Prefettura è in programma un vertice per parlare dei bus insicuri.
La giunta Raggi, spiega Cardilli, si impegnerà ad aumentare il numero dei bus dotati di telecamere e chiederà che su alcune linee gli impianti possano essere collegati «live», in caso di bisogno, con le centrali operative di Polizia e Carabinieri. «Abbiamo già avviato un monitoraggio su tutte le linee potenzialmente rischiose, per mappare zone e fasce orarie delle aggressioni», conclude il delegato alla Sicurezza.
Il Messaggero