Roma, negli asili manca il personale: i nidi rifiutano i nuovi iscritti

Roma, negli asili manca il personale: i nidi rifiutano i nuovi iscritti
Le educatrici protestano in Campidoglio e i bambini rimangono a casa. Anche se la retta del nido è già stata pagata e i genitori, sul punto di tornare al lavoro, si ritrovano a...

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Le educatrici protestano in Campidoglio e i bambini rimangono a casa. Anche se la retta del nido è già stata pagata e i genitori, sul punto di tornare al lavoro, si ritrovano a dover cercare in poche ore qualcuno che badi ai loro figli.




Succede negli asili nido del Comune di Roma, dove il bando del 21 agosto, che esclude le lavoratrici con 36 mesi di attività (5mila solo a Roma, secondo l'Usb Pubblico Impiego), ha lasciato le strutture senza personale e i genitori in preda al panico. L'assessore alla Scuola Marco Rossi Doria ha parlato di turno unico, solo fino alle 14.30, per i primi 15 giorni. Ma una buona parte dei bimbi che avrebbero dovuto cominciare l'inserimento sono stati avvertiti di restare direttamente a casa. In tanti hanno pagato la retta per il mese di settembre per sentirsi poi dire, all'ultimo, che era tutto fermo fino a nuovo ordine.



Come è successo a Romina, che avrebbe dovuto partecipare oggi alla riunione per la piccola Ginevra, un anno, al nido Mandorlo Rosa di via Pescaglia, zona Magliana. Oltre 200 euro di retta pagata e iscrizione sospesa a data da destinarsi. «Sei bambini sono rimasti fuori, tutti i 'nuovi' – spiega – gli educatori sono in quattro e possono occuparsi solo di chi era già iscritto l'anno scorso». Stessa situazione al nido Oceano, all'Eur: inserimenti bloccati e nessuna certezza. «A metà settembre devo tornare al lavoro – racconta Annarita – e non so come fare con mia figlia. Dovrò pagare qualcun altro che badi a lei, oltre alla retta di 280 euro che non so che fine farà». Al nido privato Annarita di euro ne pagherebbe 600, ma comunque non ci sono più posti disponibili.



Non si scampa nemmeno sul litorale: all'asilo nido “Le Piccole Dune” le educatrici erano quattro per 16 bambini, ora sono rimaste in due. «Mia figlia ha sette mesi – racconta Valentina, mamma, ma anche educatrice in un asilo convenzionato – non può essere inserita al nido e mi vietano di iscriverla in quella in cui lavoro io che, comunque, si occupa solo di bimbi più grandi». Il Comune promette che la situazione si risolverà nei prossimi giorni: oggi la riunione in Campidoglio. E le educatrici rimaste disoccupate minacciano: «Noi il giubileo non ve lo facciamo fare: blocchiamo tutto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero