«Venitemi ad arrestare, portatemi in carcere, sennò la prendo con una mano e la butto di sotto». Mirco Ricci, l'ex campione intercontinentale Wba dei...
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Il campione, che era agli arresti domiciliari per estorsione, è finito di nuovo in carcere, anche se per una sola notte, con la doppia accusa di oltraggio e resistenza e pubblico ufficiale. A fargli risparmiare un soggiorno più lungo a Regina Coeli, l'appello accorato del padre al giudice monocratico: «Mirco è un bravo ragazzo. Con me non ha mai alzato il gomito. Per lui è solo un periodo di nervosismo. Sono disposto ad ospitarlo a casa». L’arresto è stato convalidato ieri mattina dal giudice Lavinia Spaventi, come chiesto dal pm Raimondo Orrù. Il magistrato ha però avallato la proposta del papà di Ricci, un carpentiere, e del difensore del pugile, l'avvocato Carlo Sforza.
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A Ponte Galeria, in tanti hanno assistito allo show di Ricci, che si sgolava dal balcone: «Sono un pugile professionista.
Intanto, la Procura ha impugnato l'ultima sentenza di condanna contro Ricci: quattro anni e mezzo di reclusione. Il pugile era accusato di aver sequestrato un bambino di 9 anni per avere indietro dalla madre una partita di droga da cinquemila euro. Una contestazione che rischiava di costare a Ricci 27 anni di reclusione, chiesti dall'accusa. La prima Corte d'assise, però, hanno stabilito che non si trattasse di sequestro di persona, ma di un tentativo di estorsione con minacce. Ora, la parola passerà ai giudici d'appello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero