Un'aguzzina molto scaltra, riuscita per quattro anni a ingannare tutti che la credevano una donna di buon cuore che ospitava un malandato anziano. ...
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Invece nella giornata di ieri, gli agenti della Polizia della Polizia di Stato in servizio allo Squadra Mobile, hanno eseguito la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Roma con divieto di accedervi senza l'autorizzazione del giudice procedente e del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di una donna del '74, R.P., accusata di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti di un anziano di settantasette anni.
L'uomo, vedovo, aveva fornito ospitalità alla donna, accogliendola in casa propria, dopo che questa era stata cacciata da casa della madre, decidendo così di aiutarla, visto che disponeva di una camera libera. In cambio dell'ospitalità ricevuta, la donna, invece, aveva attuato un piano escogitato per appropriarsi prima della pensione e, poi, dell'abitazione assegnata all'anziano dall'Ater. Inizialmente, R.P. tentava anche di far dichiarare l'anziano incapace di intendere e di volere, cercando di trovare dei medici che potessero attestare inesistenti disturbi psichiatrici ma, non riuscendo nel proprio intento, aveva iniziato a segregare l'anziano in casa, lasciandolo da solo per l'intera giornata, abbandonato nel suo letto, dal quale non poteva nemmeno scendere perché munito di alte sponde metalliche di contenimento, fiaccandolo così sempre più nel corpo e nello spirito. L'uomo è rimasto chiuso e al buio, con le tapparelle abbassate, in una stanza in pessime condizioni igieniche, con solo mezzo litro d'acqua e una banana o una merendina che dovevano bastargli per l'intera giornata. Ad aggravare la situazione, la presenza di due grossi cani che espletavano qualunque loro bisogno all'interno della stanza dove l'uomo era costretto a restare.
Quando la donna rientrava in casa, spesso con un amante, portava al vecchietto un piatto di pasta o una fetta di pane con il prosciutto o un pezzetto di pizza. La scarsità e ripetitività di questi pasti hanno causato gravi conseguenze alla persona offesa, costretta anche ad indossare il pannolone per espletare i propri bisogni. La donna provvedeva a cambiargli il pannolone soltanto due volte al giorno, offendendolo, denigrandolo e umiliandolo. L'anziano, oltre a subire questa denutrizione coatta e ogni sorta di violenza psicologica ed economica, doveva sopportare anche le aggressioni fisiche della donna, che lo percuoteva con un bastone, gli dava pugni e unghiate, gli sbatteva la testa contro le piastrelle quando, una volta ogni due giorni, lo infilava nella doccia, lasciandolo lì anche per lungo tempo. Per due volte, la donna era stata costretta a portare il vecchietto in ospedale, proprio a causa delle ferite che lei stessa gli aveva inferto ma che, naturalmente, aveva attribuito a cadute accidentali.
Nel 2013, l'anziano veniva refertato per frattura delle ossa nasali e, nel 2014, per diverse ecchimosi.
Il Messaggero