Roma, il Tar: «Annullate le tariffe minime per guide turistiche»

Roma, il Tar: «Annullate le tariffe minime per guide turistiche»
Quant’è dura la vita dei “ciceroni” di Roma? Molto, se gli effetti del libero mercato si fanno sentire sulle tasche di quei professionisti abilitati che...

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Quant’è dura la vita dei “ciceroni” di Roma? Molto, se gli effetti del libero mercato si fanno sentire sulle tasche di quei professionisti abilitati che raccontano da anni il Colosseo e Ostia Antica. Arriva una sentenza, infatti, destinata a fare da apripista e a riscrivere le regole alla base della professione delle guide turistiche di Roma, spianando la strada alla liberalizzazione del settore. Il Tar del Lazio ha stabilito che l’applicazione di tariffe minime (parliamo di poco meno di 135 euro lordi) per le prestazioni degli operatori sia illegittima, in violazione della legge e delle norme di libera concorrenza. È stato accolto il ricorso proposto da Fiavet Lazio - associazione che riunisce le imprese di agenzia di viaggi - che ha impugnato una delibera del 2014, con la quale la Provincia di Roma confermava le tariffe in questione, previste da una legge regionale del 1985.


LIBERA CONCORRENZA
Per l’associazione, assistita dall’avvocato Federico Lucarelli, l’applicazione di compensi minimi risulta «restrittiva della libera concorrenza». La norma sarebbe illegittima perché «introdurrebbe una limitazione al principio della liberalizzazione della professione di guida, imponendo minimi tariffari obbligatori vincolanti per i soli operatori turistici della provincia di Roma», mentre i professionisti «provenienti da altre regioni potrebbero esercitare la propria attività nella stessa area praticando tariffe libere». Con la sentenza, i giudici stabiliscono un principio generale: il riconoscimento «della libera determinazione dei compensi delle guide turistiche». Un principio che, al momento, nel Lazio non viene applicato, visto che una delibera successiva a quella annullata ha nuovamente confermato la determinazione di compensi minimi.


Cosa cambierà allora? «Ci sarà un adeguamento delle tariffe che impone il mercato - riflette Giancarlo Iacuitto – presidente della Fiavet Lazio - Certo, conta la qualità del servizio: la guida di Roma abilitata è sicuramente più preparata rispetto a quella che viene fuori». Per i giudici della II sezione del Tar, comunque «la norma è in contrasto con il decreto legge del luglio 2006, che prevedeva l’abrogazione dell’obbligatorietà di tariffe minime o fisse in riferimento alle attività libero professionali». Per l’avvocato Antonino Galletti, che assiste Federagit, che si era opposta al ricorso, «al momento la situazione resta invariata. La liberalizzazione selvaggia del settore, se applicata, comporterebbe una diminuzione della qualità del servizio, oltre a non offrire tutele agli operatori». 
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Il Messaggero