Roma, pirata della strada travolge un pedone e fugge: 36enne morto davanti ai fratelli

Un’auto scura l’ha investito mentre stava attraversando, di notte, la via Anagnina. Il pedone è stato preso in pieno e sbalzato per più di dieci metri....

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Un’auto scura l’ha investito mentre stava attraversando, di notte, la via Anagnina. Il pedone è stato preso in pieno e sbalzato per più di dieci metri. Per lui non c’è stato nulla da fare. È morto davanti agli occhi dei due fratelli e degli amici che erano con lui. È caccia al “pirata” che dopo l’incidente mortale, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, si è subito dileguato. A perdere la vita è stato Angelo Michael Kafui, 36 anni, originario del Togo ma da trent’anni residente a Roma dove lavorava nel settore della ristorazione, come aiuto cuoco.

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Il ragazzo, insieme ai fratelli, si stava recando nel parcheggio davanti all’Ikea per trovare gli amici. Il giovane ha attraversato via Anagnina all’altezza del civico 80, precedendo i fratelli. È stata una questione di attimi, è arrivata, ad elevata velocità, un’auto che lo ha travolto e ucciso. Sembra che la macchina non abbia nemmeno frenato ma il pirata ha proseguito la sua corsa sparendo subito dalla visuale dei fratelli. Sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto il personale del 118. Il medico di bordo ha provato a rianimare la persona investita ma non c’è stato nulla da fare. Il corpo rimasto a terra è stato coperto con un lenzuolo bianco. Ad indagare sono i vigili urbani che si sono occupati anche dei rilievi. La segnalazione dell’auto pirata è stata passata anche a polizia e carabinieri. La famiglia della vittima ha nominato come legali gli avvocati Marco Gamucci e Tiziano Lepone. Per ora non ci sarebbero sviluppi investigativi per arrivare al pirata, forse a bordo di una Smart. Quello che appare sicuro è che procedesse ad elevata velocità. Qualora dovesse essere individuato rischia l’arresto immediato con l’accusa di omicidio stradale e di omissione di soccorso.

LO CHOC


Secondo alcune testimonianze, appunto, si sarebbe trattato di una Smart, o comunque di una vettura piccolina, una utilitaria. «Abbiamo visto Angelo venirci incontro - racconta un amico che si trovava davanti l’Ikea - poi abbiamo visto l’auto arrivare a tutta velocità, come un razzo, e travolgerlo in un istante. Il suo corpo è volato, sbalzato in avanti. Io ed altri amici siamo corsi in suo aiuto ma ci siamo resi conto che non c’era più nulla da fare ed abbiamo chiamato i soccorsi. Non si può morire così». 
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Il Messaggero