Potrebbe aver perso il controllo dello scooter. Oppure essere stata travolta per una manovra azzardata. L'autobus che arriva, gira a destra per parcheggiarsi, non vede la...
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E' morta così, in un tragico incidente alla stazione Anagnina, Alessandra Trollini, 37 anni, mamma di una bimba di 6 anni. La donna a bordo del suo Sh è rimasta schiacciata da un autobus che stava effettuando una manovra di parcheggio dentro la stazione, in via Otello Stefanini.
L'impatto è stato violentissimo. La testa della donna e parte del corpo sono rimaste schiacciate sotto le ruote del mezzo davanti agli occhi scioccati di passeggeri e passanti. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo, con l'ausilio di cuscini gonfiabili, per estrarre i resti della donna da sotto al bus.
Lo scontro è avvenuto intorno alle 17.50. Ancora pocho chiare le cause dell'incidente. Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla polizia municipale sulla base delle testimonianze di chi ha assistito, la motociclista avrebbe perso il controllo dello scooter su cui viaggiava finendo per andare contro il bus. Ma c'è anche chi racconta che il motorino sarebbe stato urtato dal bus che girava per entrare nel parcheggio di scambio. Vigili e forze dell'ordine stanno ancora cercando di capire eventuali responsabilità. L'autobus coinvolto nel terribile incidente è il 551, proveniente da Vigne Morena. La donna è stata travolta dal mezzo che l'ha trascinata per alcuni metri.
L'autista, P.C., è stato trasportato al policlinico Casilino in stato di choc. L'Atac ha avviato un'indagine interna su quanto accaduto.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Gli accertamenti sono coordinati dal pubblico ministero Pietro Pollidori il quale disporrà nelle prossime ore una serie di consulenze tecniche per ricostruire la dinamica dell'incidente.
«Il conducente alla guida è risultato negativo ai recenti test su droga e alcool disposti dall'azienda - fa sapere l'Atac - e ha superato con esito positivo le ultime visite previste per l'idoneità alla guida, risalenti al 16 aprile scorso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero