L'Anac "boccia" la procedura con cui, nel 2015, il Campidoglio ha individuato e preso in locazione gli immobili di via del Tritone 142 e di via della Panetteria 18,...
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Secondo il documento, «l'individuazione, da parte di Roma Capitale, degli immobili da condurre in locazione passiva siti in Roma, via della Panetteria n. 18 e via del Tritone n. 142, non è conforme al dettato normativo», in quanto «la modalità di scelta del locatore deve ispirarsi ai principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità ed essere preceduta da invito ad almeno cinque concorrenti». In particolare, rileva l'Anac, l'individuazione è avvenuta «in modo anomalo», perché «l'intermediazione diretta di una agenzia immobiliare e il conseguente pagamento, da parte di Roma Capitale, di somme a titolo di provvigione per intermediazione immobiliare non è conforme ai principi di buon andamento, imparzialità ed economicità dell'amministrazione».
L'Anac, che ha avviato l'istruttoria nell'ottobre 2015, nella delibera ricostruisce tutta la vicenda. Nella sostanza, il Dipartimento Patrimonio, a cui era stata demandata l'attuazione del piano di dismissioni del patrimonio immobiliare varato nel 2014, risolti alcuni contratti di locazione passiva, al fine di reperire nuove sedi per i propri uffici ha pubblicato un avviso pubblico per manifestazione di interesse che, relativamente al Municipio I- Roma Centro (nel quale sono ricompresi via del Tritone e via della Panetteria), ha visto pervenire un'unica offerta non ritenuta congrua. In tale contesto, in base a quanto affermato dal Dipartimento, l'agenzia immobiliare SA.MO Italia Srl, ha contattato l'amministrazione «prospettando alcune soluzioni», tra cui le due al centro della delibera poi andate a buon fine. «In ordine alla sottoscrizione di tali contratti, che prevedono un canone di locazione nettamente inferiore rispetto a quelli precedentemente occupati a Largo Loria e Via delle Vergini - evidenzia l' Anac-, Roma Capitale ha dichiarato di aver ottenuto un risparmio di spesa di oltre 10 milioni di euro l'anno», anche se, «in considerazione dello scioglimento dell'Assemblea Capitolina e del conseguente insediamento del Commissario Straordinario, l'immobile di via del Tritone è stato chiuso a far data dal 1.12.2015 fino all'insediamento della nuova Assemblea Capitolina, a seguito dell'elezione del nuovo Sindaco di Roma Capitale.
Secondo l'Anticurruzione, inoltre, «per l'importo dei canoni offerti relativi agli immobili di via del Tritone e via della Panetteria, Roma Capitale, pur non essendovi obbligata per legge, avrebbe potuto richiedere, per motivi di opportunità, parere di congruità all'Agenzia del Demanio. Parimenti, il fatto che Roma Capitale, rispetto alle precedenti locazioni passive per Largo Loria e Via delle Vergini, abbia ottenuto un risparmio di spesa di circa 10 milioni di euro all'anno, si ritiene possa costituire solo un parziale bilanciamento con le suddette criticità». Nel mirino di Cantone anche il pagamento all'agenzia immobiliare di una provvigione complessiva di 225.700 euro, pagamento che, si sottolinea, «appare anomalo, frutto di una trattativa diretta con un'agenzia immobiliare, del tutto avulsa dal rispetto delle regole e dei limiti fissati dalla disciplina sulla contrattualistica pubblica». Infine, l'Anac contesta il mancato utilizzo dell'immobile di via del Tritone, chiuso a decorrere dal 1 dicembre 2015. «Dal tenore della risposta - scrive l' Anac facendo riferimento al Campidoglio - non si evince se, a seguito dell'insediamento della nuova assemblea capitolina, avvenuto il 7 luglio 2016, l'immobile di via del Tritone sia ad oggi utilizzato. Roma Capitale ha comunque continuato a corrispondere il canone di locazione anche nel periodo in cui l'immobile non è stato utilizzato».
Tra i rilievi messi in luce dall'Anac, sul fronte della ricerca degli immobili «suscita perplessità il fatto che Roma Capitale non abbia potuto reperire, tra gli immobili di sua proprietà, o di proprietà del Demanio, soluzioni alternative (a costo zero)», così come «il fatto che a seguito della procedura posta in essere con avviso per manifestazione di interesse del 4 aprile 2014, Roma Capitale non abbia individuato alcun immobile».
Il Messaggero