I carabinieri del Comando provinciale di Roma hanno rintracciato il presunto responsabile dell'aggressione al venditore ambulante pakistano avvenuta sabato mattina in via dei...
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Si tratta di un cittadino afgano di 25 anni, già noto alle forze dell'ordine, sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto presso il carcere di Regina Coeli.
L'aggressione è avvenuta sabato mattina in via dei Fori Imperiali. La vittima, un venditore ambulante di nazionalità pakistana, è stato colpito alla gola con un coltello e si trova tuttora in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale San Giovanni di Roma, in pericolo di vita. L'afghano, 25 anni, già noto alle forze dell'ordine, è sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto presso i carcere di Regina Coeli. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato altre tre aggressioni simili nel modus operandi, avvenute nei giorni precedenti, ai danni di altri cittadini pakistani nella Capitale. Il cittadino afgano fermato, alla fine di gennaio, era stato arrestato all'interno dell'Ambasciata del Pakistan, perché, dopo essersi visto negare il visto per accedere a quella nazione, aveva estratto un coltello minacciando i presenti.
Voleva colpire almeno 25 pakistani l'afghano di 25 anni arrestato dai carabinieri di piazza Venezia. All'aggressore era stato infatti negato il visto per il Pakistan, unico paese di transito per raggiungere l'Afghanistan. A raccontare il dettaglio agli investigatori è stato un pakistano che risiede nello stesso centro di accoglienza di via Tiburtina dove abitava anche l'arrestato. «Un particolare inquietante fornito da uno degli aggrediti è che avrebbe sentito all'interno della comunità pakistana, che l'afghano aveva fatto una sorta di giuramento, i cui contorni non sono ancora chiari, ma ovviamente oggetto di indagine: l'uomo si sarebbe fermato solo dopo aver colpito almeno 25 cittadini pakistani - ha spiegato durante la conferenza stampa il maggiore Aniello Schettino, comandante della compagnia carabinieri Roma Centro - Il tempestivo intervento dei Carabinieri di Piazza Venezia e i controlli su tutto il territorio della Capitale hanno permesso l'arresto del colpevole e la prevenzione di altre azioni delittuose gravissime».
A seguito dell'aggressione, i militari del Comando dei carabinieri di piazza Venezia, intervenuti immediatamente sul posto, hanno sentito un testimone, un ambulante anche lui pakistano, che è riuscito a dare una prima descrizione dell'aggressore e della dinamica dei fatti. La chiave di volta dell'inchiesta è stata proprio la descrizione fisica fornita dal testimone e, in particolare, un dettaglio del viso dell'aggressore che ha un occhio semichiuso. Contemporaneamente sono state accertate altre tre aggressioni simili nel modus operandi, avvenute nei giorni precedenti, sempre nei confronti di altri cittadini pakistani. L'unica vittima già dimessa dall'ospedale, una volta accompagnata in caserma insieme al testimone, ha riconosciuto tra le numerose foto in archivio, l'aggressore: un 25enne, cittadino afghano, con diversi precedenti di polizia e penali, senza fissa dimora, che, proprio alla fine di gennaio era stato arrestato dalla polizia all'interno dell'Ambasciata del Pakistan, perché, dopo che gli era stato negato il visto per questioni burocratiche, aveva estratto un coltello minacciando i presenti. A seguito dell'arresto gli era stato imposto il divieto di dimora nel Comune di Roma.
Immediatamente sono scattate le ricerche e, una pattuglia in servizio di controllo del territorio, ha individuato e fermato l'uomo in via Cristoforo Colombo.
Il Messaggero