Dalle oche del Campidoglio alle papere del Colosseo. La casa dei gladiatori si è svegliata con nuovi inquilini. Una visita gradita, quella di una combriccola di splendidi...
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LA CASA. Alla fine si sono acquattate davanti all’ufficio del direttore tecnico del Colosseo, l'architetto Barbara Nazzaro. Tutte i gruppo, davanti alla porta. «Toc toc». Che sorpresa. Per loro, la Nazzaro ha subito allestito un'area di sicurezza per evitare che venissero travolte dall'arrivo delle migliaia di visitatori già in fila fuori dal monumento. Una giaciglio di fortuna, con acqua e cibo a sufficienza, protetto da una rete. Come siano arrivate al Colosseo è ancora un mistero. Qualche ipotesi? O sono arrivate camminando direttamente dal Foro Romano, attraversando tutta la piazza, o tramite qualche canale idrico, forse, dai sotterranei del monumento. Fatto sta che sono ormai i nuovi inquilini dell'Anfiteatro Flavio. Come sorridono dalla Soprintendenza, il bestiario del Colosseo si arricchisce, dopo la famiglia di ricci che continua a proliferare, e i gabbiani austeri, qualche gheppio e le cornacchie. Se duemila anni fa imperversavano bestie esotiche e feroci per i ludi gladiatori e le "venationes", ora tocca a creature più delicate e dolci. Per i germani reali si sono subito attivati i progetti: per loro in preparazione un soggiorno in campagna, presso casali immersi nel verde e dotati di un piccolo stagno. Li potrebbero tenere lì finché non crescono in tranquillità e per poi seguire la propria natura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero