Roma, agguato alla Romanina: due fermati

Roma, agguato alla Romanina: due fermati
A 24 ore dal tentato omicidio avvenuto in via Domenico Baccarini, alla Romanina, alla periferia della Capitale, la polizia ha arrestato due dei presunti responsabili. ...

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A 24 ore dal tentato omicidio avvenuto in via Domenico Baccarini, alla Romanina, alla periferia della Capitale, la polizia ha arrestato due dei presunti responsabili.




La vittima, un pregiudicato italiano di 25 anni, era stato raggiunto da due proiettili al braccio e al fianco mentre era in auto a Torrenova con un'altra persona. Poco distante è stato trovato un fuoristrada probabilmente usato dagli stessi aggressori.



I due, B.F.P., di 41 anni e C.C., 44enne, entrambi originari di Palermo, dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato in concorso. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver constatato la presenza, in terra e sull'autovettura, di alcuni proiettili di diverso calibro, hanno effettuato una perlustrazione a più ampio raggio, individuando in una via adiacente un suv, chiaramente abbandonato in tutta fretta con le portiere aperte e con chiari segni di speronamento. Risalendo a colui che aveva preso a noleggio l'auto, la vicenda ha cominciato a chiarirsi e gli agenti sono risaliti a un'abitazione a Riano (Roma) dove hanno fatto irruzione sorprendendo B.F.P. e C.C., che sono stati accompagnati presso gli uffici del Commissariato Romanina.



Nel frattempo sono state individuate alcune telecamere presenti nell'area del tentato omicidio, nei cui filmati è stato possibile vedere chiaramente i due abbandonare l'auto e fuggire, mentre una terza persona, con evidenti problemi di deambulazione dovuta probabilmente all'impatto con l'auto della vittima, cercava anch'egli, seppur con difficoltà, di dileguarsi. Gli investigatori hanno quindi effettuato un controllo presso gli ospedali della zona, scoprendo che un giovane, subito dopo i fatti, era dovuto ricorrere alle cure mediche per alcune ferite alle gambe. Il ritrovamento di un revolver 38 special provento di furto, molto probabilmente una delle armi utilizzate nel tentato omicidio, ha permesso di chiudere il cerchio.



Le ulteriori indagini effettuate hanno fatto emergere i contorni della vicenda. Le motivazioni che hanno causato il tentato omicidio sarebbero da ricercare in ambito familiare. I dissidi tra il giovane ferito e uno dei partecipanti all'agguato, suo zio, sarebbero da ricercare in un presunto debito 'non onoratò da parte di quest'ultimo nei confronti del nipote, con le conseguenti richieste di danaro divenute sempre più pressanti e minacciose. Una volta chiarita la vicenda, alla luce degli indizi di colpevolezza acquisiti, i due uomini sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, mentre una terza persona è ancora ricercata.
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Il Messaggero