Roma, due agenti penitenziari aggrediti a Regina Coeli: uno anche a Frosinone

Roma, due agenti penitenziari aggrediti a Regina Coeli: uno anche a Frosinone
Ancora agenti della polizia penitenziaria aggrediti nelle carceri del Lazio. Due i casi a Regina Coeli nelle ultime ore, uno all'interno dell'istituto di reclusione di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ancora agenti della polizia penitenziaria aggrediti nelle carceri del Lazio. Due i casi a Regina Coeli nelle ultime ore, uno all'interno dell'istituto di reclusione di Frosinone. La denuncia è dell'Unione sindacati di polizia penitenziaria. «Putroppo dobbiamo registrare tra lunedì pomeriggio e martedì mattina tre aggressioni. Un agente è stato medicato addirittura con venti giorni di prognosi, gli altri due devono essere ancora refertati», spiega Daniele Nicastrini che illustra un «situazione sempre peggiore». In particolare, lunedì a Regina Coeli un detenuto straniero F. C. nel tentativo di ostacolare fisicamente la chiusura della propria cella, al richiamo dell’agente, si è scagliato su di lui  provocandogli lesioni giudicate guaribili in 20 giorni. «Sempre a Regina Coeli, dove sono ristretti soggetti con disturbi psichiatrici che diventano violenti e ingestibili, stamani uno di essi C.S. ha sferrati un pugno in faccia all’agente spedito in pronto soccorso», aggiunge il segretario regionale Uspp Lazio. infine, nel carcere di Frosinone, durante l’ora d’aria, uno dei quaranta detenuti presenti, di origine extracomunitaria, ha aggredito l’agente disposto per il controllo, e solo grazie all’intervento di altri detenuti veniva bloccato». Una situazione lavorativa, dunque, diventata per la carenza di personale, «insopportabile e ingestibile», commenta il sindacalista rivolgendosi ai vertici di via Arenula. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero