Roma, il Comune vieta l'accattonaggio: «Stop in Centro e sulle metro»

Roma, il Comune vieta l'accattonaggio: «Stop in Centro e sulle metro»
Cartellino rosso per i mendicanti «molesti e insistenti», divieto di infastidire turisti e romani con continue richieste di soldi, di fermare i viaggiatori nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Cartellino rosso per i mendicanti «molesti e insistenti», divieto di infastidire turisti e romani con continue richieste di soldi, di fermare i viaggiatori nella metropolitana o di bussare ai finestrini mentre si è fermi in auto al semaforo. Il nuovo regolamento di polizia urbana che a breve dovrebbe essere votato in giunta conterrà anche la norma contro l'accattonaggio. I rumors degli ultimi mesi sono stati confermati ieri dalla sindaca Virginia Raggi che rispondendo a una domanda di un giornalista della stampa estera ha dichiarato: «Il divieto di accattonaggio nelle metro e nei luoghi pubblici entrerà in vigore quanto prima».


IL RACKET
In ballo non c'è soltanto il decoro della città, ma anche lo sfruttamento minorile, tema che è stato sollevato ieri dalla stampa estera. Nei vagoni della metropolitana, proprio dove dovrebbe scattare il divieto, ogni giorno si assiste allo scempio di bimbi nomadi accompagnati dalle madri che chiedono l'elemosina.
Il dispositivo entrerà in vigore nei luoghi dove si fanno più pressanti le richieste dei mendicanti. Si parla chiaramente della metropolitana, ma anche delle strade più trafficate del Centro. Gli unici spazi dove il divieto non dovrebbe essere applicato sono le aree vicino alle chiese e ai luoghi di culto. Nei mesi passati sono state proprio le associazioni del mondo cattolico a storcere il naso davanti alla possibilità di vietare l'accattonaggio, così come avevano contrastato la norma anti-rovistaggio dei cassonetti. Ma sembra che ormai il nuovo regolamento di polizia urbana redatto dall'ex comandante dei vigili Diego Porta (e più volte modificato successivamente) sia in dirittura di arrivo.

IL DECORO
Oltre al divieto di accattonaggio il regolamento dovrebbe contenere anche una severa normativa per cercare di tamponare il fenomeno della vendita abusiva di merci, tentando così di colpire quell'esercito di 8mila venditori che assediano soprattutto il Centro con prodotti contraffatti e scadenti. Stretta anche contro i centurioni e i salta-fila, operatori spesso pagati in modo irregolare che hanno il compito di accaparrarsi il numero maggiore di turisti ai quali rifilare tour dei monumenti più importanti della Capitale. Uno degli strumenti principali per restituire decoro alla città è il Daspo urbano, lo strumento introdotto nel decreto sicurezza dell'ex ministro Marco Minniti. «Di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio le autorità- aveva dichiarato Minniti - possono proporre il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole». E quindi anche per i mendicanti c'è l'ipotesi del Daspo urbano.

LA SORVEGLIANZA
I vigili in campo quindi potranno allontanare chi mette in pratica «l'accattonaggio molesto e insistente», così come potranno applicare il nuovo dispositivo contro i turisti che fanno il bagno nelle fontane o contro i centurioni. Ovviamente, dopo l'entrata in vigore delle nuove regole ci sarà l'annoso problema di vedere applicare le norme con la presenza costante sul territorio dei vigili. Osservazione non banale visto che spesso, ad esempio, l'ordinanza anti-acol è stata ignorata: divieti sulla carta, insomma, e gruppi di ubriachi molesti in piazza. E non solo nei consueti luoghi della movida (Campo de' Fiori, Trastevere o San Lorenzo), ma anche nelle nuove arene del divertimento notturno sfrenato, come ad esempio piazza Bologna e viale Ippocrate.


Con il nuovo regolamento si cerca di dare un quadro normativo più ampio alle regole per gestire la città, senza dover ricorre appunto alle ordinanze che spesso sono state oggetto di ricorsi al Tar o non hanno portato a grandi risultati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero